L'avventura di Agostino Arioli la prima fabbrica nel Comasco

Il Birrificio Italiano ha tracciato il solco delle autoctone

Il motto del Birrificio Italiano di Limido Comasco è «birre vere, dal 1996» e l'anno di nascita sottolinea il pionierismo del fondatore Agostino Arioli, già alle prese con alambicchi, malti e luppoli quando il fenomeno craft beer era ancora molto al di là da venire. Il suo «brewpub» di Lurago Marinone, primo in Lombardia e tra i primissimi in Italia, fu inaugurato il 3 aprile con una sala cottura da 200 litri e l'obiettivo di produrre due birre «capostipite»: Tipopils (chiara a bassa fermentazione) e Rossoscura (ambrata). La prima è diventata leggenda, la seconda è stata ben presto soppiantata dalla Bibock, leggermente ambrata, secca e moderatamente amara. Ma l'elenco delle bottiglie simbolo del Birrificio Italiano comprende anche la Amber Shock, la B.I-Weizen, la VuDù e la BiDù.

Nel 2012 la sede storica è stata trasformata nel Birri, un locale intimo e accogliente, con dehors e cucina eclettica dove degustare birre spillate alla perfezione. La nuova sede produttiva, ampliata e soprannominata Officina Alchemica, si trova a poco più di 2 chilometri di distanza, a Limido Comasco.

Ma il Birrificio Italiano è anche a Milano, con il locale-vetrina aperto nel 2017 a due passi dalla stazione centrale: 10 spine, una pompa inglese, una cantina con chicche in bottiglia e vintage (sia «della casa» sia di birrifici ospiti) da provare con sfiziosi «cicchetti» di cucina serviti al banco.

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