La Lega avverte Sala: ricorso a Corte dei conti sul valore del Meazza

Morelli: sveleremo un progetto di restyling Asse bipartisan, «perizia terza su San Siro»

La Lega avverte Sala: ricorso a Corte dei conti sul valore del Meazza

La Lega ha già depositato una mozione che chiede di inserire il Meazza tra i «monumenti» Unesco, sottoporrà all'opinione pubblica a giorni «un progetto di riqualificazione prodotto da tecnici del Politecnico», perchè «si capisce che Milan e Inter debbano inserire tra gli asset uno stadio di proprietà, ma è incomprensibile che l'amministrazione stia dando per fatta una decisione che deve prendere la cittadinanza» e - terzo - minaccia preventivamente il sindaco di ricorrere alla Corte dei Conti sul valore reale dello stadio. L'avvertimento arriva dal capogruppo del Carroccio Alessandro Morelli, durante la Commissione sul progetto del nuovo stadio e la trasformazione dell'intero quartiere (con grattacieli, verde, centro commerciale) depositato da Milan e Inter il 10 luglio e su cui la giunta deve dichiarare se c'è interesse pubblico. Per evitare la demolizione Beppe Sala aveva aperto in extremis anche alla vendita del Meazza «per 70 milioni», un prezzo che i club potrebbero ritrovarsi comunque a pagare, visto che è un bene nel Bilancio del Comune. Ma «lo stadio è un simbolo del brand Milano, qui non si tratta solo di amarcord, abbattere il Meazza non sarebbe solo un colpo al cuore ma una perdita di soldi per la città. Sala ha valutato non si sa come il prezzo in soli 70 milioni, vien da pensare che abbia deciso solo in base al valore infrastrutturale ma chiediamo che venga stabilito tenendo conto anche del marketing per la città. Se procedesse con quella stima ci rivolgeremo alla Corte dei Conti. Nessun favore a Milan e Inter, che fanno capo a un fondo Usa e una società cinese». Presenti in aula il responsabile del progetto stadio per il Milan, Domenico Barile, e per l'Inter, Mark Vanhuuksloot, che hanno preso nota delle (tante) contestazioni sollevate dai consiglieri e dal promoter della Barley Arts Claudio Trotta: ha ricordato come San Siro abbia ospitato solo dal 1980 almeno 130 concerti per 6,5 milioni di spettatori e segnala con allarme che nei progetti in gara per il nuovo impianto - quello di Populous e Manica-Sportium - si parla «solo vagamente dell'ipotesi concerti, ho il forte dubbio che non si voglia contemplare il doppio uso sport e musica». Da Fabrizio De Pasquale (Fi), Alessandro Giungi (Pd) e Gabriele Abbiati (Lega) la richiesta bipartisan al sindaco di produrre una nuova perizia, realizzata da terzi, sul restyling del Meazza, ipotesi scartata da Milan e Inter perchè richiederebbe il «trasloco» del Campionato fuori Milano per 4 anni e una perdita di 115 milioni. Basilio Rizzo (Milano in Comune) minaccia invece di ricorrere al Tar «se non mi saranno fornite le 800 pagine di dossier depositate in Comune», richiesta sollevata da tutti i gruppi per «votare con cognizione di causa». Parla a favore del nuovo stadio solo Alessandro De Chirico (Fi) e apre la dem Alice Arienta, fissando alcuni paletti. Barile ha riferito che le risposte saranno inviate ai consiglieri nel più breve tempo possibile, intanto martedì alle 18.30 il presidente di Zona 7 Marco Bestetti ha ottenuto la presentazione del progetto in un'assemblea pubblica presso la sede del Municipio. Il consiglio (maggioranza compresa) restituirebbe volentieri la palla a Sala che ha chiesto un parere dell'aula prima di portare la delibera sulla pubblica utilità in giunta, ben sapendo che la scelta è impopolare.

Il Pd vorrebbe produrre un ordine del giorno che non porti ad esprimere un sì o no al nuovo stadio ma che piuttosto a fissre alcuni paletti al progetto presentato da Milan-Inter, a partire dalla netta riduzione delle volumetrie. Ad oggi su 48 consiglieri quelli pronti a schierarsi a favore della «rottamazione» di San Siro sono meno di 10.

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