Ancora un botta e risposta tra Pdl e Lega che insieme governano in Regione, ma non perdono occasione per punzecchiarsi. Ieri ancora una volta l'apertura del governatore Roberto Formigoni che vorrebbe riproporre l'alleanza con il Carroccio sul modello Lombardia anche in un'ottica romana. «In Lombardia lavoriamo bene - le sue parole -, stiamo facendo cose importanti insieme e spero che si possa ripetere un'alleanza anche a livello nazionale». Pronta la replica del suo vice al Pirellone, il leghista Andrea Gibelli. «Nonostante le buone intenzioni del presidente Formigoni che vuole mantenere un rapporto con la Lega visti gli ottimi risultati dell'amministrazione Pdl e Lega in Lombardia - - ha subito sottolineato - bisogna però constatare che il Pdl romano sta prendendo una strada pericolosa». Perché «la legge elettorale che sta maturando attraverso un compromesso con il Pd non ci piace: con questa riforma si allarga il solco tra Lega e Pdl». Non solo. «La scelta di costruire un blocco elettorale del Nord - ha spiegato Gibelli -, diventa quindi la cartina tornasole non tanto per noi, ma per quel Pdl del Nord che, anche per voce dell'ex ministro Maristella Gelmini, parla senza nessun peso politico. Ci auguriamo invece che il presidente Formigoni convinca il Pdl del Nord a darsi una veste politica e rigetti qualunque compromesso con il Pd sulla legge elettorale. Non ci possono essere due pesi e due misure, una a Roma e l'altra a Milano».
E Formigoni, intervistato da TgCom24 sulla possibilità che in Lombardia si possa votare nel 2013 e che il candidato sia un leghista, Formigoni ha spiegato che «con Maroni non ho mai parlato di questo. Maroni ha parlato con chiarezza di un'alleanza in Lombardia che va avanti fino al 2015 e mi ha detto se tu decidessi di candidarti a Roma, allora potremmo parlare di un candidato leghista».
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