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Lega, congresso dopo la tempesta Si apre oggi la sfida Iezzi-Bastoni

Lega, congresso dopo la tempesta Si apre oggi la sfida Iezzi-Bastoni

Nel bel mezzo della bufera giudiziaria che sta investendo il presidente del consiglio regionale Davide Boni, la Lega oggi comincia a contarsi. E in nella sede di via Bellerio manda in onda la sua assemblea provinciale. Con l’elezione del segretario, ma anche dei delegati che il 2 e 3 giugno parteciperanno al congresso nazionale della Lega Lombarda. Quando, Papa a Milano permettendo ci sarà il prevedibile grande scontro tra i maroniani barbari sognanti che potrebbero appoggiare la candidatura dell’europarlamentare Matteo Salvini e il cerchio magico stretto intorno a Rosi Mauro che potrebbe spingere per l’ex capogruppo leghista alla Camera Marco Reguzzoni. Sempre che l’attuale segretario, il deputato Giancarlo Giorgetti, rimanga dell’idea di lasciare, dopo dieci anni, la testa dei leghisti lombardi. Si vedrà.
Oggi, intanto, si parla di Milano. Novantatrè i delegati al congresso già scelti dai militanti con le «primarie» nelle quattro sezioni milanesi. Rito elettorale a cui si è disciplinatamente sottoposto anche Umberto Bossi che ha regolarmente deposto la sua scheda nell’urna di via Amedeo. Senatùr che anche oggi avrà diritto di voto e potrà scegliere tra il segretario uscente Igor Iezzi e Max Bastoni, il candidato uscito all’ultimo momento per evitare il congresso bulgaro. Perché, ed è forse la prima volta in casa Lega, le correnti che prima fluivano sotterranee oggi scorrono alla luce del sole.
Maroniano della prima ora e molto legato a Salvini, Iezzi si ripresenta presentando i risultati del suo mandato. Interrotto a metà dalla decisione iper democratica del Carroccio di far rieleggere anche i segretari che avessero superato la metà dell’incarico. «A Milano - spiega - abbiamo aumentato le sedi, i tesserati, i voti e gli eletti». Quest’ultimo dato condito da uno spunto polemico («nonostante la Moratti e la sconfitta del centrodestra»). Perché con i chiari di luna romani, anche in Lombardia l’alleanza col Pdl scricchiola. «E in Comune - ci tiene a precisare - ci sono due opposizioni ben diverse, quella del Pdl e la nostra». Il sindaco Giuliano Pisapia? «Lotta dura, ma disponibilità a ragionare laddove ci siano proposte condivisibili». Ben chiari i paletti, «i rom e le moschee».
Di fronte avrà, dunque, Bastoni. Il consigliere comunale che ribadisce l’intenzione di candidarsi «al di là delle correnti, perché la Lega in questo momento ha solo bisogno di unità». Militante della prima ora, su Facebook gira in questi giorni una bella foto di lui giovanissimo a Pontida dietro lo striscione degli universitari padani, è stato molto legato a Boni e dunque a Roberto Calderoli e Mario Borghezio. Ma oggi, racconta chi lo conosce bene, tutt’altro che contrario al vento nuovo maroniano. Una candidatura di rottura? «No, semplicemente la possibilità di dare ai delegati più possibilità di scelta». Non solo. «Dobbiamo aprire la segreteria provinciale ai militanti, oggi serve più partecipazione», il primo punto del suo manifesto. E poi la promessa, dovesse essere eletto, di creare una scuola politica.

«Serve rafforzare i nostri quadri - aggiunge - La formazione oggi è la base di tutto per chi voglia fare politica seriamente. La Lega deve creare una nuova classe dirigente, dare la possibilità a tutti i nostri iscritti di crescere per poter diventare consiglieri. E magari deputati o senatori».

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