Lega contro Radicali: «Al Pride niente insegne della Zona 2»

Barricate della Lega contro la mozione presentata al consiglio di Zona 2 per l'adesione istituzionale al Gay pride. La firma è dei Radicali, ma con l'appoggio di tutto il centrosinistra per portate le insegne istituzionali alla parata dell'orgoglio omosessuale. La richiesta, si legge nella mozione, «di partecipare ufficialmente alla parata del 27 giugno 2015 con il proprio striscione istituzionale». E anche un'ipoteca sul futuro con l'impegno a «partecipare ufficialmente con il proprio striscione anche alle future parate del Milano Pride». Una richiesta che non va proprio giù alla Lega. «Illegalità e degrado, ma per la sinistra è prioritario il Gay Pride». Per il capogruppo Samuele Piscina «mentre Milano e la Zona 2, dalla Stazione Centrale a via Idro, da via Padova al Quartiere Adriano versano nel caos e nel degrado, le priorità della sinistra vanno sempre nella direzione opposta rispetto alle richieste dei cittadini». Un altro passo in avanti, contesta la Lega, visto che la partecipazione ufficiale al corteo del 27 giugno con lo striscione istituzionale si somma all'assodata prassi della Zona 2 di esporre la bandiera arcobaleno durante la Pride week e a una mostra fotografica sui transessuali che sarà realizzata dal parlamentino. «Come gruppo Lega Nord non abbiamo pregiudizi nei confronti delle coppie omosessuali, ma lo spettacolo vergognoso che offre ogni anno il Gay pride non è sicuramente né dignitoso, né educativo.

Le natiche e i seni al vento di omosessuali, lesbiche e transessuali non offrono un'immagine decorosa e potrebbero causare ripercussioni psicologiche nei più piccoli e nei più sensibili». Per questo, dice Piscina, «la partecipazione delle istituzioni a una manifestazione così indecente è a dir poco vergognosa».

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