Cronaca locale

La Lega corre: «Basta con i no Ora subito voto e autonomia»

Il Carroccio lombardo incassa la rottura con i grillini Fontana: «Era agonia. E ora stop a teatrini e giochini»

(... ) «Non c'è tempo per teatrini e giochini» avverte il governatore. Crisi inevitabile per i troppi «no», e ora elezioni subito per un avere in tempi brevi un governo dei «sì», sull'autonomia e non solo. «Bisogna votare il prima possibile per avere un governo forte che si faccia valere in Europa - spiega il consigliere regionale leghista Gianmarco Senna - L'autonomia sarà uno degli obiettivi principali, una priorità». «La madre di tutte le battaglie» la chiama Senna, che sottolinea un concetto: «Chi dice no all'autonomia o non sa o è in malafede, il no era una scusa di chi voleva farsi passare come paladino del sud, ma il Sud ha solo da guadagnarci. Hanno da temere solo i politici incapaci e qualche burocrate». Eccole dunque le priorità: «Autonomia, sicurezza e immigrazione sulla strada tracciata da Salvini e taglio delle tasse per far ripartire il Paese, oggi ingessato dalle politiche di austerità della sinistra, cioè i nuovi amici dei 5 Stelle». Sull'alternativa fra «no» e «sì» ragiona anche la leghista Silvia Scurati: «Non siamo abituati alla politica del no e a chi pensa a governare con trucchetti e stratagemmi - dice - Il Paese non si cambia con i no, basti pensare a quello alla Tav o quello che sta più a cuore a noi lombardi: quello sull'autonomia. Salvini ha ragione: si governa con i sì. Per la Lombardia è importante avere un governo con cui colloquiare, in grado di recepire le istanze della parte più produttiva del Paese, facendo ripartire la nostra economia». «Un governo a trazione Lega che porti subito a conclusione il processo dell'autonomia».

Quale fisionomia possa avere il centrodestra è tutto da vedere. Forza Italia ha chiesto un patto pre-elettorale. E si prepara al voto con una formula che comprenda nell'«Altra Italia» forze liberali, riformiste e popolari. Di «centrodestra del sì» alleato con la Lega parla il consigliere regionale popolare Luca Del Gobbo, che vede nelle Europee «un'esperienza positiva e una intuizione di Silvio Berlusconi», in un momento che - dice - per l'area liberale e riformista è difficoltoso. Fi dovrà gestire l'incognita di «Cambiamo», l'associazione-formazione del governatore ligure Toti. La partita sarà condizionata dai tempi del voto e dal profilo delle alleanze. L'assessore Giulio Gallera, auspicando il voto «il prima possibile», ha parlato di «una coalizione che comprenda forze liberali e forze autonomiste». «La Lega ha una grande forza - ha ammesso - ma il prossimo governo dovrà essere realmente il Governo del fare». Paola Frassinetti, deputata di Fdi, vede nella crisi una svolta: «Non era più possibile continuare così, con un litigio al giorno su tutto. Anzi, avremmo voluto che la crisi aprisse dopo le europee. Ora è giusto andare a votare, io spero subito. Spero che Mattarella constati che non c'è nessuna altra maggioranza. L'alleanza naturale è quella Lega-Fdi, si è visto anche in Europa. L'agenda? «Blocco navale, riforma della giustizia, misure per far ripartire l'economia«. L'autonomia? «Sì con dei paletti, nel quadro di una riforma complessiva dello Stato, che comprenda il presidenzialismo».

AlGia

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