La Lega disobbedisce al blocco del traffico: «Guideremo lo stesso»

La Lega disobbedisce al blocco del traffico: «Guideremo lo stesso»

La protesta corre sulle quattro ruote. Contro la DomenicAspasso, oggi il consigliere comunale leghista, Alessandro Morelli, smetterà di usare le parole. Prenderà la sua auto, accenderà il motore e partirà per mettere in atto la sua «disobbedienza civile». E per fare anche quello che deve fare tra le 10 e le 18, ore off limits alle auto. E se prenderà la multa è pronto a fare ricorso. Ne fa una questione di libertà. «È l'ennesima prova di forza della giunta Pisapia che ritiene di essere il padrone della città - spiega - Io userò l'auto per andare in via dei Missaglia e in seguito alla Barona e in via Gallaratese zone dove non credo ci sarà il giro d'Italia come la giunta bolscevica di Milano vorrebbe far credere».
Non ha intenzione di dribblare eventuali pattuglie dei vigili. È pronto a beccarsi pure la contravvenzione da 155 euro, ma è altrettanto convinto di fare ricorso. «In caso di multa sono pronto alla resistenza convinto di rappresentare centinaia di migliaia di milanesi che minacciati dalle contravvenzioni non possono che cedere all'ennesimo sopruso del sindaco tutto tasse e divieti». È una questione di limite alla libertà personale. Senza alcuna reale giustificazione. «Se ci fossero motivi di salute, sanitari o ambientali si potrebbe anche ragionare sulla limitazione del traffico. Ma questa è una scelta puramente politica che vuole colpire le libertà dei milanesi. Quando poi c'è da giurare che gli stessi esponenti della giunta di Pisapia domenica se ne staranno al mare a raccontarsi quanto è bella Milano senza le auto. E intanto chi abita nelle periferie deve affrontare anche questa ulteriore difficoltà».
Morelli non ha chiesto a nessuno di assecondarlo in questa battaglia che potrebbe costare caro, specie in questi tempi di crisi. Ma il suo messaggio lanciato su Facebook ha trovato subito l'eco. C'è chi si è limitato a prendere e trascrivere l'articolo 16 della Costituzione che conclude così: «Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche». «Molta gente è arrabbiata contro questa iniziativa e io come consigliere comunale cerco di rappresentare qualche centinaio di migliaia di milanesi tra i quali ci sono anche gli elettori di Pisapia. Non ci può imporre quello che vuole - tuona Morelli - se domani dice di andare tutti in giro con i roller che facciamo?».
Su quella che potrebbe essere l'ultima domenica a piedi piove e non solo acqua come annuncia il meteo, ma anche la polemica destinata solo ad allargarsi. Il fronte del «no» al blocco delle auto si è fatto via via sempre più trasversale. Andando a insinuarsi anche nella maggioranza fino a entrare nella stessa giunta. Critici da destra, ma anche la sinistra.

A dare il «la» nomi eccellenti come Fabio Fazio fino ad arrivare a Carlo Monguzzi, storico ambientalista e consigliere pd si è chiesto se non fosse giunto il momento di promuovere un referendum tra i milanesi. La «scusa» è che in clima di spending review i 250mila euro spesi per la DomenicAspasso siano sempre più indigesti, quando poi si piange sul bilancio in rosso.

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