Dopo Lega e FdI, blitz contro Forza Nuova

Muri imbrattati e finestre rotte: s'indaga sugli antagonisti

Paola Fucilieri

Quella di questi mesi si conferma una campagna politica ad alta tensione. Mentre ieri a Bologna, al mercatino della Montagnola, il candidato di Coalizione Civica Gianmarco De Pieri ha dato in escandescenze immotivate contro il numero uno della Lega Matteo Salvini che era in compagnia della candidata sindaco del Carroccio Lucia Borgonzoni, giovedì sera poco prima di mezzanotte a Milano la Digos è stata impegnata con l'ennesimo raid pre-urne contro l'estrema destra. Alcune persone (ancra sconosciute per il momento) si sono recate infatti presso la sede di Forza Nuova, in via Palmieri 1, nel quartiere Stadera, e hanno rotto tre finestre, gettando della vernice colorata all'interno. Al momento dei fatti nella sede non vi era nessun militante. Sono stati anche imbrattati i muri delle vie limitrofe con varie scritte. E le indagini della polizia si stanno orientando per le proprie indagini negli ambienti antagonisti.

Tanto per ribadire, quindi i sempre più toni accesi del confronto politico in Lombardia non ci sono solo insulti contro i leghisti in visita ai campi rom, com'era accaduto a Roma qualche giorno fa, o scritte sulle abitazioni dei loro candidati, come nell'episodio verificatosi la scorsa settimana a Brebbia (Varese) dove sono in programma le elezioni amministrative e un grosso petardo è stato fatto esplodere davanti alla casa del militante Alessandro Porrini, 20 anni, inserito nella lista civica «Eccoci per Brebbia», senza tralasciare le scritte del tenore «Salvini come Mussolini», lasciate sui muri dell'abitazione del varesotto.

Giovedì mattina, infatti, Carlo Serini, capolista di Fdi al Municipio 5, è stato aggredito mentre stava documentando con fotografie il suk abusivo che ormai da mesi si trova alla fermata della filovia 90-91, all'angolo tra viale Toscane via Castelbarco. La notte prima, inoltre, dei vandali, erano entrati in azione in piazza San Carlo, devastando il gazebo di Riccardo De Corato, lacerando la struttura (nella quale probabilmente c'è stato anche un principio d'incendio), strappando i manifesti e calpestando i volantini.

Andando indietro nei giorno, nella notte tra il 19 e il 20 maggio, sempre in città e precisamente in piazza Gramsci, era stato distrutto anche un altro gazebo, quello di Forza Italia, mentre i muri della Darsena continuano ad essere deturpati dagli

alternativi di Milano. Gruppi piccoli o piccolissimi, tutti di sinistra sembra abbiano preso di mira uno dei luoghi più significativi della città per scaricare tutta la loro frustrazione antipolitica e avversa a queste elezioni.

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