Lega: «Ladre rom già liberate, è uno scandalo»

Michelangelo Bonessa

Una è in cinta e ha un bambino piccolo, l'altra ha 13 anni. Con queste motivazioni sono state scarcerate due rom su tre del trio accusato di aver rubato «un orologio marca Rolex, una macchina fotografica marca Canon, una catenina in oro e una borsa 24 ore in pelle marca Armani» nella casa del primo cittadino Giuseppe Sala. Su di loro pende anche l'accusa di ricettazione perchè custodivano borse e altri oggetti di lusso rubati altrove. Quanto alla mamma di una bambina di 7 mesi, il giudice spiega che per la custodia in carcere di una madre con un figlio minore di 6 anni devono essere presenti «esigenze cautelari di eccezionale gravità e rilevanza» che, in questo caso, non ci sono. Il pericolo di reiterazione può essere scongiurato con «l'obbligo di dimora nel Comune di Bollate», nel Milanese, e con «l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte al giorno». Dura la reazione del deputato leghista Paolo Grimoldi che sottolinea la velocissima liberazione delel due: «Una delle due viene scarcerata in quanto asserisce di avere 13 anni e non ci sono documenti che possano verificarne l'età, evidentemente non ha genitori, zii, fratelli o nonni che sappiano quando è nata oppure nessuno di loro se lo ricorda...

Evidentemente in Italia per i Rom, che sono cittadini italiani con annessi diritti e doveri, non valgono le leggi italiane che riguardano tutti gli altri cittadini - ha attaccato - A questo punto se la bambina ha davvero 13 anni allora sia tolta alla famiglia, se invece come probabile ha più di 14 anni ed è pertanto imputabile allora sia sbattuta in galera perché è li che devono stare i ladri e ci dovrebbe stare anche quelli che li proteggono e li spingono a rubare in giovane età».

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