La legge sui luoghi di culto non si tocca. Attilio Fontana conferma le norme regionali note come «anti-moschee». E lo fa replicando alle aperture contenute nella bozza di programma elettorale dell'avversario, Giorgio Gori. Lo stesso Gori, a Bergamo aveva prima annunciato in campagna elettorale e poi confermato da sindaco l'intenzione di far costruire una moschea. «Gori ribadisce: La moschea si farà nonostante la nuova legge regionale» titolava nel marzo 2015 l'Eco di Bergamo dando conto di un incontro organizzato dall'Arci, in cui Gori aveva contestando esplicitamente le norme con cui la Regione, pochi mesi prima, aveva introdotto vincoli e condizioni per realizzare luoghi di culto. Per il sindaco, oggi candidato Pd, la legge regionale era «sgangherata e pretestuosa», un ostacolo che sperava di evitare grazie alla Consulta. «Abbiamo due opzioni - diceva nella cronaca locale - o avviare un percorso che segua passo passo l'attuale normativa, e questo ci rallenterà molto, o contare che l'impugnativa davanti alla Corte costituzionale vada a buon fine. In quest'ultimo caso il nostro iter sarà più agevole». Ma l'impugnazione alla Consulta ha toccato solo marginalmente la legge e il centrodestra non ha alcuna intenzione di allargarne le maglie. La questione è stata affrontata anche nell'incontro fra Fontana e il gruppo di Fdi, che ha in Viviana Beccalossi una delle artefici delle norme: «Regione Lombardia - si legge in una nota di Fdi sul vertice - attraverso una legge che regolamenta i luoghi di culto è riuscita ad arginare tutte le situazioni che nella migliore delle ipotesi erano border line e nella peggiore di palese illegalità». E proprio Beccalossi ha avvertito: «Gori è favorevole all'apertura di nuove moschee e quindi se dovesse diventare presidente della Lombardia, abrogherebbe la mia legge. Una ragione in più per non votarlo». Fontana, arrivando ieri mattina in corso Venezia alla scuola di formazione della Lega con Matteo Salvini, sollecitato sul tema ha chiarito che vuole confermare la «anti-moschee». «Sicuramente - ha detto non ci sono dubbi, credo che tutti i cittadini debbano rispettare certe regole, e visto che il parrucchiere per aprire un negozio ha bisogno di mettere a disposizione dei posti macchina per esempio credo che la stessa cosa debba valere anche per i luoghi di culto».
Intanto, anche sui migranti il confronto comincia ad accendersi. Fontana nel giorno della presentazione ha parlato di una gestione governativa «folle». E ieri ha attaccato il rivale. «Il Pd e il candidato Giorgio Gori - ha dichiarato - sull'immigrazione hanno gettato la maschera anche in Lombardia, mettendo tra le loro priorità gli immigrati, per cui dal 2014 ad oggi sono stati sprecati oltre 15 miliardi di risorse pubbliche, quattrini dei cittadini italiani, e dei cittadini lombardi, per finanziare un'invasione senza regole». «Ora - ha detto Fontana - Gori annuncia di voler gettare al vento ulteriori risorse, anche qui in Lombardia, risorse che invece noi utilizzeremo per promuovere politiche a favore dei nostri cittadini. Con quei soldi noi finanzieremo le politiche del lavoro, aiuteremo gli anziani e realizzeremo gli asili nido gratis, tanto per cominciare».
Ma anche sul curriculum di Gori, da ex sindaco di Varese per due mandati, Fontana ha fatto partire una frecciatina. Gori? «Ha anche scarsa esperienza politica a livello comunale perché ha fatto il sindaco solo per 3 anni».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.