Cronaca locale

«La legge più che le colf ha messo in regola i furbi»

«Un buco nell’acqua». Per i consolati e le associazioni che seguono gli immigrati, la sanatoria di colf e badanti non è riuscita a mettere in regola la maggior parte di coloro che ne avrebbero avuto diritto, mentre ha fornito ai soliti furbetti l’occasione per approfittarsene. A farsi interprete del giudizio negativo è il consulente legale del Consolato del Perù a Milano. «La legge non ha raggiunto l’effetto sperato - sottolinea l’avvocato Stefano Benvenuto di Lainate -. Tantissime colf e badanti sono rimaste nell’illegalità e molti datori di lavoro italiani per non rimetterci hanno chiesto ai loro dipendenti di pagare di tasca loro i 500 euro per la regolarizzazione. In questi giorni siamo stati tempestati da telefonate di persone che ci chiedevano come fare per non versare la somma prevista dalla norma». Mentre per padre Alexandre Visosky, il sacerdote che segue la comunità ucraina a Milano, «le donne immigrate sono disperate. Molte di loro da anni lavorano in nero come badanti e sanno che dovranno continuare a farlo». Anche se la sanatoria ha avuto un effetto «collaterale». «Sono numerosi gli extracomunitari impiegati nelle aziende artigiane che hanno pagato per essere regolarizzati come domestici - rivela Visosky -. Molti anziani milanesi per firmare una dichiarazione falsa hanno intascato fino a 3mila euro». Operazioni illegali che per il presidente del Centro studi italo-ucraino, Raimondo Terzaghi, sono gestite dal racket. «Diverse aziende sono riuscite a mettere in regola come domestici dei clandestini che lavorano come elettricisti, carpentieri, idraulici e persino muratori - rivela -. E il metodo è sempre lo stesso: affidarsi al caporalato pagando bustarelle in contanti. Qualcuno è arrivato a dirmi che, adesso che c’è la sanatoria, finalmente potrà lavorare più tranquillo. E non sempre si trattava di “mestieri“ onesti...». Per Giuseppe Vallifuoco della Cgil inoltre «la cifra pagata dagli immigrati per essere regolarizzati è cresciuta con il passare del tempo. All’inizio di settembre erano 2.500 euro, che nell’ultima settimana sono diventati anche 8mila/10mila. Spesso però agli anziani che firmano la dichiarazione falsa va solo una piccola percentuale, mentre la cifra più consistente è intascata dall’intermediario». Anche l’avvocato Benvenuto conferma episodi di illegalità: «C’è stata la volontà di aggirare la legge ricorrendo a prestanomi. Per non parlare degli immigrati che, una volta saputo della sanatoria, sono partiti apposta dal Perù per venire nel nostro Paese». In alcuni casi falsificando i documenti. «Farlo in Ucraina costa solo 500 euro - ammette Visosky -.

In questo modo il documento non ha timbri che rischiano di invalidare la richiesta di regolarizzazione».

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