(...) La vita umana rimane sempre, in qualunque condizione fisica e morale, il bene fondamentale, prezioso e indisponibile che Dio consegna a ciascuno di noi e del quale noi tutti siamo custodi e servitori responsabili, non padroni. A questa vocazione al servizio e alla cura della vita, soprattutto se debole e fragile, si è ispirata la vostra opera di misericordia a Lecco nella clinica «Beato Luigi Talamoni». Qui è stata accolta e abita anche Eluana, alla quale avete offerto con gioia e umiltà non solo tutto ciò di cui il suo corpo ha necessità fisiologica, ma ancor più il calore di una presenza quotidiana, affettuosa e discreta, nel rispetto dei sentimenti dei genitori e anche delle loro intenzioni da voi non condivise.
Di tutto questo vi sono grato, insieme all'intera Chiesa ambrosiana, che ha seguito e segue con attenta trepidazione la sorte di questa giovane donna e ha pregato e prega per lei in questo momento. Vedo in voi, carissime suore, la sintesi viva ed esemplare di ciò che la Chiesa di Cristo è chiamata anzitutto a compiere - con il suo amore quotidiano concreto e nascosto - a favore di chi è più debole e più solo. In realtà sono molti gli uomini e le donne di buona volontà che - nelle nostre comunità e non solo - vivono questa carità autenticamente cristiana nei confronti di chi soffre. Sono convinto che questo esempio di dedizione e di amore resta - al di là delle facili e continue dichiarazioni di principio - un segno preciso e chiaro nel nostro contesto sociale e culturale, così spesso confuso e condizionato da orientamenti non rispettosi, anzi ostili, alla vita umana.
Auguro che il vostro impegno a servizio dei sofferenti sia sostenuto e consolato da una speranza certa: il Signore da sempre abbraccia e immerge nella sua luce di verità e di salvezza la vita di Eluana e delle tante persone che si trovano in condizioni simili. Una luce che le tenebre dellingiustizia e della presunzione umana non possono oscurare né sopraffare. Una luce che continua a splendere e ad offrirsi a tutti, anche a coloro che ancora non la accolgono.
Mentre vi benedico di cuore, sorelle carissime, e imploro ogni grazia necessaria alla vostra missione di carità e misericordia, confermo a ciascuna di voi la mia vicinanza ed il sostegno paterno alla vostra meritoria opera.
Con grato affetto
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