MiTo riporta l'Orchestra Filarmonica della Scala al Forum di Assago. Appuntamento per oggi (ore 21) con Andrea Battistoni sul podio e Louis Lortie al pianoforte. L'orchestra entra in campo con un programma per grandi numeri e spazi. Cosa che vale anzitutto per quel monumento imperiale che sono i Quadri da un'esposizione di Mussorsgky. La serata apre con il secondo Concerto di Brahms, pagina muscolosa affidata all'artista canadese Lortie. Per raffinare la percezione del suono, qui all'aperto, è stata predisposta una camera acustica, bassa e trasparente. La cosa interessante è poi la collocazione dell'orchestra: quasi al centro, con il pubblico che verrà stipato tutt'attorno, come in un ring. È dal 2006 che la Filarmonica offre un concerto all'anno in arene o stadi, a prezzi contenuti. La formula funziona. Perché dal 2006 a oggi, anno della Nona di Beethoven a Torino, con sei appuntamenti, la Filarmonica ha attirato 30mila spettatori. Che non sono propriamente numeri da classica e che dimostrano lo sforzo di questo complesso di aprirsi alla città, pescando anche in quel mare di spettatori estraneo alla musica colta. Questa volta l'impresa è affidata al giovane (troppo: dicono in tanti) Andrea Battistoni. È il ragazzo di Verona, 25 anni, che in marzo ha esordito alla Scala con Le Nozze di Figaro di Mozart, accendendo - ovvio - riflettori, scetticismi, discussioni. Anche perchè non si dovrebbe affidare ai piloti in erba un airbus A380 come le Nozze di Mozart. Poi, lo ricorderete, il debutto venne accompagnato da un primo libro, per Rizzoli, subito sbarcato da Fabio Fazio, conferenze, interviste, insomma operazioni marketing dalle lame a doppio taglio. Ora, Battistoni paga lo scotto di questo suo bruciare i tempi ed è in piena, e delicatissima, fase di riscatto. Bisogna dimostrare che quello fu un errore di gioventù, ma la stoffa del direttore c'è. Buona fortuna. Chi non ha nulla da dimostrare è il ballerino Roberto Bolle, etoile scaligera che ieri era impegnato alla Scala nel ruolo del titolo di Onegin. Le ultime due repliche del balletto, pur senza di lui, si avranno domani e martedì. Questa dell'Onegin, su musiche di Cajkovskij, è una produzione del 1965 di John Cranko, vista nel 2010 e riproposta ora. Stasera (ore 20) alla Scala è atteso il basso René Pape, che vestirà il ruolo di Heinrich der Vogler nella prossima prima della Scala. In coppia con il pianista Camillo Radicke, oggi propone Lieder di Schuber, Schumann e Wolf, e ovviamente fiuta l'atmosfera scaligera. Pape (due Grammy) è il basso nato e cresciuto in quella musicalissima città che è Dresda, piombata nel buio durante l'epoca sovietica ed ora in piena fase di rinascita dopo il crollo del Muro di Berlino. Sempre oggi, ma a mezzogiorno, la Basilica di San Marco diventa tappa del Festival MiTo. Tutt'uno con la messa, con l'Orchestra e Coro della Verdi diretti da Jader Bignami eseguono la Messe solennelle di Hector Berlioz.
Uno degli appuntamenti di punta di MiTo, in assoluto, è quello in programma domani (ore 21), al Teatro Strehler, con la gloria del jazz italiano Paolo Fresu e il pianista Uri Caine, più l'Alborada String Qurartet. Fresu incontra il pubblico nel pomeriggio (ore 15) al Politecnico, al fianco di Francesco Micheli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.