Succede raramente, ma ieri dai banchi del centrodestra in consiglio è partito un applauso a un esponente della maggioranza. A guadagnarselo è stato il consigliere della lista Sala Enrico Marcora che - controcorrente rispetto a questa e alla passata giunta di sinistra - invece di invocare altri tavoli di trattativa tra il centro sociale Leoncavallo e la famiglia Cabassi, proprietaria dello stabile, ha rivolto in aula «un appello al ministro dell’Interno Matteo Salvini affinchè riporti la legalità in questo contesto». É «ormai da parecchi anni - ha denunciato - che sul Leoncavallo regna la più assoluta illegalità. Il Comune non è riuscito a trovare una soluzione che accordi occupanti, proprietà e istituzioni. I continui rinvii dello sgombero sono un fatto di totale illegalità e non rispetto dei diritti della società privata, tutelata dalla nostra Costituzione. E siccome è nella facoltà del ministro intervenire sullo sgombero, faccio un appello a lui». Un intervento accolto tra il gelo e l'imbarazzo della maggioranza. Al momento precisa il capogruppo del Pd Filippo Barberis «l'uscita di Marcora è assolutamente personale, non è frutto di un confronto e di una discussione all'interno della maggioranza». Anche Paolo Limonta, consigliere di Milano Progressista da sempre interlocutore dei centri sociali, sottolinea che Marcora «parla a titolo assolutamente personale, non si sa se come consigliere o costruttore» provoca riferendosi alla sua attività da imprenditore edile. «Non rappresenta il pensiero e il sentire della maggioranza - continua Limonta - che non ha nessuna intenzione di chiedere a Salvini di occuparsi del Leonka. Penso che Marcora non sappia nulla dei percorsi avviati negli ultimi anni e prima di esprimersi, avrebbe fatto meglio a informarsi e a confrontarsi con chi nella maggioranza sa le cose». Applausi da Forza Italia che si infila nella polemica. Il vicecapogruppo Alessandro De Chirico intende presentare al più presto una mozione in aula e chiederà «al vicepresidente M5S della Commissione Legalità, vista l'inerzia del presidente di sinistra Gentili, di convocare una seduta per affrontare il tema della paventata regolarizzazione del Leoncavallo e prendere una posizione definitiva sulle occupazioni abusive». Sull'uscita di Marcora in aula commenta: «Tanto tuonò che alla fine piovve, parte dei consiglieri di maggioranza non ci stanno più fare da sponda a chi vive nell'illegalità. Mi chiedo come reagiranno il sindaco e la giunta ora che il loro immobilismo sulla questione dei centri sociali rischia di causare un'insanabile frattura nella maggioranza».
E invece, pure il sindaco Beppe Sala scarica il consigliere della sua lista civica. A margine dell'incontro pubblico a Milano del governatore del Lazio e candidato alla segreteria del Pd Nicola Zingaretti, Sala ha definito quella di Marcora una posizione «che non aiuta, perchè stiamo cercando di trovare una soluzione e ci stiamo lavorando da mesi.
Non sarà facile ma non serve in questo momento portare avanti delle posizioni, come chiedere una mano a Salvini, che mi sembrano provocatorie». Non intende dunque chiedere al ministro uno sgombero, «non sono per niente d'accordo, andremo avanti a fare quello che stiamo cercando di fare cioè trovare una soluzione».
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