L'eterna incompiuta e la promessa di Pisapia

L'eterna incompiuta e la promessa di Pisapia

Non c'è pace per il Lirico. Il teatro chiuso ormai dal 1999 aveva intrapreso (finalmente) la via giusta per la rinascita. Sembrava ormai una strada in discesa. Dopo anni di stop and go, con l'avvio di un primo restyling, poi interrotto, e la battaglia legale - lunghissima - tra il Comune e l'ex concessionario. Un tempo in cui il teatro è caduto nel degrado: gli intonaci hanno iniziato a cadere, l'umidità ha rovinato i controsoffitti. Ci mancava solo l'occupazione di ieri da parte degli antagonisti. Non è un caso che gli assessori al Lavori pubblici Carmela Rozza e alla Sicurezza Marco Granelli ieri abbiano chiesto ufficialmente agli occupanti di «uscire subito o l'amministrazione li riterrà responsabili dei danni ai beni e ai materiali di cantiere e dell'incolumità delle persone». Finalmente, si diceva, la salvezza del Lirico è al giro di boa. La giunta dopo due bandi flop e una lunga discussione interna al centrosinistra tra favorevoli e contrari ha deciso di finanziare con soldi pubblici - ben 16,5 milioni di euro - il recupero del teatro. La giunta ha approvato il progetto preliminare a settembre e il definitivo a novembre. Il sindaco Giuliano Pisapia ci ha messo la faccia a febbraio, in una presentazione ufficiale alla città della storia e del futuro del Lirico che si è tenuta a Palazzo Marino. Anche se la giunta non riuscirà ad aprirlo entro fine mandato, già secondo il cronoprogramma ufficializzato allora, il taglio del nastro avverrà a fine 2016 (e si voterà a giugno). Già il Comune sta accumulando un paio di mesi di ritardo. Il bando di gara per i lavori era previsto a marzo mentre la giunta sta ancora ultimando il progetto esecutivo, quindi non sarà pubblicato prima di giugno o luglio. L'obiettivo resta comunque di assegnare l'appalto in autunno e aprire i cantieri entro la primavera 2015 dicembre per mantenere l'obiettivo fine 2016 per la riapertura. Ma l'inizio è già al rallentatore.
Dall'avvio dei cantieri serviranno seicento giorni di lavoro per trasformare il Lirico in uno spazio per spettacoli ed eventi, un teatro multifunzionale, con ristorante da 400 metri quadrati con vista palco al secondo piano, un bar al piano terra, spazi commerciali e un foyer da usare anche come sala convegni.
Sempre che, si diceva, gli antagonisti abusivi non provochino danni che allunghino ulteriormente il cammino. «Ricordiamo che il restauro del Lirico - hanno puntualizzato ieri gli assessori - prevede il recupero di materiali di pregio come fregi in gesso, balaustre in ottone, rivestimenti in marmo, stucchi dorati. Si tratta di beni vincolati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici che in questo momento sono messi in pericolo dalla presenza degli occupanti».

Insieme all'appalto per i lavori il Comune pubblicherà un bando per trovare il gestore dello spazio. Il teatro sarà affidato per almeno dodici anni a una società che si occuperà della gestione e del calendario degli spettacoli e degli eventi collaterali. Il rinato teatro Lirico sarà intitolato a Giorgio Gaber.

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