Il cuore di Eleonora si è fermato due anni fa, ma il suo esempio cammina tra noi. Una targa nel Sacrario del Medico d'Italia, un ulivo piantato dove la donna ha donato la vita, l'8 settembre 2013, nel tentativo di salvare quella dell'indiano Baldev Kumar. Eleonora Cantamessa si è chinata sul corpo in mezzo alla strada e una golf nera ha stroncato entrambe le esistenze dell'uomo e della bionda ginecologa di 44 anni di Trescore Balneario nel bergamasco.
Ora nasce un libro. «Eleonora Cantamessa. La Samaritana moderna» di Giustino Perilli, Edizioni Palumbi. Il volume sarà presentato domani alle 20.45 al teatro dell'oratorio San Leone di Cenate Sopra nel bergamasco, alla presenza dei genitori della donna, mamma Mariella e papà Mimmo.
Il volume-biografia è stato scritto attraverso i racconti, i ricordi, le lettere di chi ha conosciuto una donna che, vedendo un suo «fratello» in difficoltà, non ha potuto fare a meno di cercare di salvarlo. I cronisti scriverebbero: invece di salvare l'indiano, la ginecologa ha condannato anche se stessa alla morte. «Chi di voi cercherà di salvare la sua vita, la perderà. Chi la perderà nel mio nome, la salverà». Queste la parole di Gesù, che ribaltano di 360 gradi il nostro concetto di vita e di morte.
Ritrovarsi a parlare di Eleonora Cantamessa, come faranno i cittadini di Cenate Sopra, è un gesto di vita, significa annoverare un esempio d'amore che non conosce morte, ma l'energia immortale del dono di sè, che un
tempo fu degli eroi. Eleonora non scompare. Il suo nome come un racconto continua a passare di mano in mano tra donne e uomini che trasformano il suo sorriso in una storia di lei a cui sarà difficile mettere la parola fine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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