«Tenere il 75% di tasse in Lombardia». Era lo slogan della campagna elettorale. Sarà la prima richiesta che il governatore leghista Roberto Maroni farà domani al neo-premier Enrico Letta, in trasferta a Milano per nominare Giuseppe Sala, ad della società che gestisce l'evento, commissario unico di Expo. Un'investitura nel quartier generale di via Rovello, presenti Maroni, il sindaco Giuliano Pisapia e il presidente della Provincia Guido Podestà. E il governatore anticipa le sue richieste al governo: «I soldi noi in Lombardia li abbiamo e se ci lasciassero almeno il 75% delle tasse toglieremmo l'Imu, non aumenteremmo l'Iva e potremmo cancellare l'Irap. È molto semplice, sono soldi nostri, ed è la richiesta che farò al presidente Letta che viene per fare il punto su Expo». Mancano tre settimane alle elezioni in 95 comuni lombardi e visto come è andata alle regionali e la crisi esistenziale a sinistra, anche Pisapia da giorni parla da leghista e farà asse. Venerdì ha già definito l'Imu «uno scippo dello Stato ai Comuni» e dichiarato una «grande battaglia politica» contro il governo per trattenere l'imposta sul territorio.
Letta lo ha detto nel suo discorso alla Camera e verrà a ribadire che l'Expo milanese è al centro dell'attenzione del nuovo governo. Anche se la delega non è stata assegnata ad un ministro ma al Pd Maurizio Martina, sottosegretario all'Agricoltura. Una scelta che ha fatto infuriare il sindaco. E ieri Maroni, al Castello e poi alla Cerimonia delle bandiere in corso Vittorio Emanuele con Pisapia, ha sottolineato che «è stata una sorpresa sia per me che per lui, ne parlavamo poco fa». Non apre polemiche, «penso che sia l'occasione per fare di Milano la capitale dell'Europa, perché l'Expo deve essere dell'Unione europea, non solo di Milano» e definisce «interessante» che il governo abbia nominato un sottosegretario. Maurizio Martina appunto, che si dimetterà da consigliere Pd in Regione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.