La giunta Pisapia è appesa al governo. E al filo del telefono. La Commissione sull'assestamento del Bilancio 2013 - la delibera che corregge i conti entra in aula oggi - si è riunita ieri mentre a Roma il governo firmava l'abolizione della seconda rata Imu. L'assessore al Bilancio Francesca Balzani comunica via sms con i ministri ma «le risposte sono ancora scarse». Legge le agenzie di stampa e ha un sussulto, «parlano di 2,1 miliardi di copertura ai Comuni, sarebbe anche meno dell'aliquota allo 0,4%». Tradotto: i trasferimenti coprono appena l'imposta votata nel 2012, figurarsi quel mezzo miliardo di aumenti «virtuali» che 600 Comuni, tra cui Milano, hanno approvato nel corso del 2013 per ottenere più fondi dal governo. In serata, quando arriva la nota ufficiale del Cdm, si chiarisce la situazione, e copre la metà del problema. «Per quanto riguarda il gettito ulteriore atteso dai Comuni che hanno deliberato per l'anno 2013 aliquote superiori a quella standard - dettaglia il governo -, circa metà dell'importo viene ristorata dallo Stato; a fini perequativi l'altra metà verrà versata dai contribuenti interessati a metà gennaio 2014, alle stesse scadenze già programmate per altri tributi». Milano era passata da 139 milioni a 250, ne «ballavano» 110. Ne recupererà dallo Stato la metà, quindi circa 55 e altrettanti dovranno essere pagate dai contribuenti all'inizio del prossimo anno. La Balzani anche ieri ha difeso la scelta, che Fi, Lega e Fdi chiamano una «furbata che sarà pagata dai cittadini».
«Mi lascia peplessa chi grida alla scandalo perchè abbiamo usato l'unica leva fiscale possibile per raggiungere il pareggio - afferma -, altri Comuni avevano alzato l'aliquota nel 2012, noi che lo avevamo evitato dovremmo essere penalizzati? Il vero scandalo è essere in un Paese in cui vengono sparigliate le carte fino all'ultimo. Lo Stato ci ha fatto delle promesse, vedremo se era un vero impegno o una bufala». La risposta sta nel mezzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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