«Linate cannibalizza Malpensa» Giunta spaccata sugli aeroporti

«Linate cannibalizza Malpensa» Giunta spaccata sugli aeroporti

(...) l'assessore alla Cultura, Stefano Boeri, è su posizioni opposte. Il sindaco, Giuliano Pisapia, preferisce mantenersi sul vago e invita a non «parlare solo del dualismo tra Malpensa e Linate», ma a pensare «all'intero sistema aeroportuale del Nord d'Italia, da Torino a Trieste». Dichiarazioni che rendono impossibile valutare quale sia la reale posizione di palazzo Marino sul tema del ridimensionamento dell'aeroporto di Linate.
Pro e contro sono trasversali: se l'assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, spinge l'acceleratore su Malpensa, l'ex vicesindaco, Riccardo De Corato, punta su Linate («Milano deve difendere il suo city airport a tutti i costi»).
Il capogruppo del Pdl in consiglio comunale, Carlo Masseroli, denuncia «incertezza e confusione» nella giunta di Palazzo Marino: «È indispensabile che il Comune chiarisca se per puntare su Malpensa, che è indispensabile, intende ridimensionare Linate». E ancora: «Da Cernobbio emerge con chiarezza l'incapacità del Comune, azionista di riferimento, di prendere una posizione chiara su un tema così delicato».
Indicazioni «sagge e ragionevoli» dice Tabacci dello studio che arriva da Cernobbio e che vede in Linate l'aeroporto che sta cannibalizzando Malpensa. E aggiunge l'auspicio che lo studio diventi parte del «piano industriale», ovvero che si trasformi in concrete scelte strategiche. «È chiaro che il governo dovrà fare la sua parte anche sul piano europeo» osserva Tabacci. Boeri, come Tabacci candidato alle primarie del Pd, è di opinione diametralmente opposta: «Il mondo e l'Europa sono pieni di città che ospitano nel loro territorio city airport e grandi hub con flussi intercontinentali». E chiede di tenere conto delle «esigenze degli utenti».
Giuseppe Bonomi, presidente e amministratore delegato della Sea, la società di gestione degli scali milanesi, è da sempre favorevole a una regolamentazione dei voli su Linate. «È dal 1997 che lo sosteniamo» dice Bonomi, ricordando le polemiche alla nascita della grande Malpensa. Secondo il manager, in questo momento il governo è più favorevole. Il ministro dei Trasporti, Corrado Passera, a Cernobbio ha detto che la mancata integrazione Malpensa-Linate è stata «un'occasione persa» ma che può essere recuperata. Secondo Bonomi «il ministro ha detto una cosa chiarissima anche per i non addetti e cioè che un modello che prevede che collegamenti di breve e medio raggio siano disgiunti dai collegamenti a lungo raggio non può creare sviluppo».
Lo studio Ambrosetti ritiene che un rilancio di Malpensa creerebbe 300mila nuovi posti di lavoro e un valore aggiunto per il Paese di circa 30 miliardi da qui al 2030. Al momento, e soprattutto dopo il trasferimento di Alitalia da Malpensa a Fiumicino, il grande scalo varesino sembra in difficoltà.

E questo nonostante i collegamenti con Milano siano stati potenziati. Ma come osserva Giuseppe Biesuz, numero uno di Trenord, «centotrenta treni al giorno hanno bisogno che malpensa accresca e non riduca la sua attività».

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