Chi li ha visti litigare sostiene che si è trattato di una rapidissima successione di colpi: uno dei due aveva afferrato una bicicletta con entrambe le mani e, dopo averla alzata da terra, l'aveva utilizzata come un'arma scaraventandola più volte contro l'altro. «Un paio di colpi» sostiene la polizia; «anche quattro o cinque» hanno spiegato alcuni testimoni.
È così che un senzatetto 41enne di origine tunisina è morto intorno alle 19 di ieri sera in pieno centro, nelle dirette adiacenze dell'Arco della Pace e proprio appena oltre le colonne del casello daziario posto all'angolo con via Agostino Bertani. A ucciderlo sarebbe stato un altro disperato come lui, ma di origine salvadoregna e con oltre la metà dei suoi anni, un 22enne senza fissa dimora.
Dopo l'omicidio sul posto è arrivata immediatamente un'ambulanza del 118 e il personale medico ha cercato di rianimare il nordafricano, purtroppo senza riuscirci. La polizia ha fermato quindi il colpevole che non si sarebbe allontanato dal luogo del delitto e oltre a non fuggire non avrebbe nemmeno opposto resistenza alle manette, lasciandosi portar via senza proferire parola: ora la sua posizione è al vaglio degli inquirenti, ma tutto fa pensare che verrà incriminato con l'accusa di omicidio volontario.
Secondo una prima ricostruzione del personale dell'Upgs (Ufficio prevenzione generale soccorso pubblico) della questura, che indaga sulla vicenda, il tunisino e il salvadoregno avevano avuto poco prima una lite particolarmente violenta (ma la ragione al momento non si conosce) che aveva attirato l'attenzione
di parecchie persone. Quella dell'Arco della Pace, dove si è consumata la tragedia, non solo è un'area piuttosto popolosa della città, infatti, ma è anche densa di ritrovi e ristoranti affollati per l'ora dell'aperitivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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