Cronaca locale

Lite Pd-M5S su Borrelli Spunta piazza Mani Pulite

Show in aula e rinvio sulla via al pm E Rizzo chiede di celebrare tutto il pool

Un gran circo sulla toponomastica cittadina. Con la maggioranza in Comune che si sta diplomando nell'arte del rinvio. Lunedì scorso è stato spostato a data da destinarsi il voto sulla mozione con cui il centrodestra chiedeva di intitolare una via (e in subordine una targa) alla memoria di Bettino Craxi. E il riconoscimento all'ex leader socialista nel ventennale dalla scomparsa è ora nelle mani del sindaco Beppe Sala, anche il figlio Bobo Craxi lo ha invitato fermamente «a prendere una decisione, senza indugi». Ieri, nuova puntata, questa volta in aula approda la mozione depositata dal Movimento 5 Stelle per intitolare una via a Francesco Saverio Borelli (nella foto), il capo del pool di Mani Pulite. Proposta nata per controbattere alla mozione su Craxi. E arginato (almeno per il momento) il primo problema, il Pd pensava di convincere facilmente gli alleati di governo a Roma a ritirare la mozione. É stato l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno per primo a nome della giunta a ricordare ai tre firmatari, Gianluca Corrado, Simone Sollazzo e Patrizia Bedori, che «in Commissione il 17 marzo 2017 il consiglio ha espresso l'indirizzo chiaro di rispettare la legge che impone di intitolare nuove strade a persone decedute da oltre 10 anni, concedere una deroga», che pure è consentita in caso di persone che si siano distinte per particolari benemerenze, «sarebbe contraddittorio. Potete proporre invece l'iscrizione del nome al Famedio». Ma ha ricordato, e con lui il capogruppo Pd Filippo Barberis, che a Borrelli lo scorso 7 dicembre è stato già assegnato l'Ambrogino alla Memoria. Bedori insiste sulla deroga, dichiara che non ritirerà la mozione e il Pd insiste: «La mozione è nata in chiave strumentale rispetto al dibattito su Craxi. E non vogliamo nemmeno che sia interpretata in maniera distorta la nostra posizione», i dem non vogliono arrivare a bocciare Borrelli. Basilio Rizzo (Milano in Comune), esponente della sinistra radicale premette che «se alla fine si voterà, io sarà a favore» invita M5S e resto dell'aula a confluire sulla sua mozione, spunta «piazza Mani Pulite» perchè «andrebbe celebrato tutto il pool, faremmo un torto a Gerardo D'Ambrosio. Ma dobbiamo schierarci dalla parte di chi è contro la corruzione». Se il leghista Alessandro Morelli sottolinea lo sbandamento dei dem che «decidono ancora di non decidere» e Luigi Amicone (Fi) anticipa che voterà contro Borrelli e Mani Pulite («improvvisamente nel '92 i magistrati scoprivano un sistema fondato sui partiti, fino ad allora avevano vissuto su Marte, e chissà chi l'aveva nominato Borrelli?»), Barberis mette ai voti il rinvio della mozione. Salta il numero legale. Per ora, la bomba è disinnescata.

ChiCa

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