Non capita tutti i giorni di ascoltare la conferenza di un uomo di 105 anni. Il relatore parla al Memoriale della Shoah, è Georges Loinger, ebreo francese che durante la guerra è evaso da un campo tedesco per dedicarsi a salvare oltre mille bambini dalla furia di Hitler. Poi è stato tra i protagonisti dell'avventura della nave Exodus, che nel 1947 sfondò il blocco navale britannico per portare in Palestina gli ebrei che in Europa non si sentivano più sicuri, dopo gli orrori dell'Olocausto.«Il sogno della Palestina è nato perché gli ebrei non si fidavano più dell'Europa» racconta Loinger, invitato dal Keren Kayemeth LeIsrael.
Lui però, nato a Strasburgo nel 1910, non ha lasciato la Francia. Né dopo né durante la guerra quando, messi in salvo moglie e figli in Svizzera, si dedicò alla Resistenza contro i nazisti: decorato da De Gaulle con la legion d'onore che sfoggia con orgoglio sul petto. La sua vita lo ha portato a incrociare la strada dei militari italiani e ne ha un ricordo commosso: «Sono stato in contatto con l'esercito italiano che occupava il sud-est della Francia. Come resistente, quando la mia missione era di andare alla frontiera con la Svizzera per far passare i bambini ebrei oltre confine, ho trovato aiuto in un capitano dell'esercito italiano, di cui purtroppo non ricordo più il nome. Ho un debito di riconoscenza verso l'esercito italiano, perché si è rivoltato contro Hitler. L'esercito italiano che era alla frontiera con la Svizzera lasciava passare gli ebrei che cercavano di passare. Poi, quando quel confine è diventata una frontiera tedesca, lo stesso luogo si è trasformato in un orrore».
Memorie di quando era un quindicenne ed ebbe il suo primo impatto con Adolf Hitler: «Ho sentito Hitler alla Radio di Strasburgo, parlava con una voce fortissima. Era piccolo ma dalla voce avresti detto che era un gigante. Era il 1925 e già urlava in tedesco: eliminerò gli ebrei dall'Europa. L'aveva già detto tanti anni prima della guerra».Il binario 21, luogo di partenza degli ebrei per i campi di sterminio, oggi diventato Memoriale, è il luogo in cui riprendono vita i passeggeri di Exodus. «Ben Gurion mi ha inviato persone dell'esercito israeliano, dicendo: abbiamo bisogno di te per organizzare il viaggio di 4500 ebrei sopravvissuti alla Shoah. Gli inglesi non era d'accordo, pazienza, abbiamo corso il rischio. Abbiamo usato pullman, autobus, treni, li abbiamo accompagnati e imbarcati sulla nave. Ci volevano cento giorni per arrivare in Israele». Approdarono, ma furono respinti e rimandati indietro.Loinger ha anche voglia di dare consigli di sopravvivenza: «Sono ingegnere ma ero anche professore di educazione fisica.
Ero uno sportivo, forse è per questo che sono ancora qui con voi. Se si mangia troppo, si beve troppo, ci si ammala. L'alcol fa male, i grassi fanno male». Grandi avventure e piccole verità che lo hanno accompagnato fino a qui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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