Lombardi appagati e insicuri Il «meticciato» ora fa paura

I cittadini si sentono nel motore economico del Paese ma incombono i timori: reati, precarietà e migrazioni

Alberto Giannoni

In Lombardia si vive bene, anche se non mancano problemi e segnali di difficoltà, come una percezione di solitudine e insicurezza. È una fotografia con luci e ombre quella scattata da Eupolis. Dalla ricerca emerge un sentimento di discreta soddisfazione: la regione è percepita come il motore del Paese, economico, sociale, culturale, dotata di un enorme potenziale. La ricerca evidenzia come l'80% dei lombardi viva bene, con relazioni stabili, in case di proprietà e con un lavoro, ma c'è anche un quinto di lombardi che vive in condizioni di difficoltà e denuncia un preoccupante timore di solitudine e abbandono.

L'insicurezza è uno stato d'animo «caratterizzante» su due piani: insicurezza legata alla criminalità; insicurezza riferita alla perdita di certezze sociali. Quanto alla criminalità, si registra la diffusa percezione di aumento dei reati contro il patrimonio e contro la persona. Quest'ultima categoria sembra riguardare in particolare le donne: si parla di una riduzione del loro «spazio psicologico di libero movimento» e si riferisce che «in alcuni casi, hanno anche raccontato di aver subito episodi di tentate molestie». Cinque cittadini su 10 reputano che la delinquenza sia diffusa nella propria zona di residenza, anche se il 65% si sente molto o abbastanza sicuro se esce da solo la sera. La percezione della sicurezza è alta nell'area montana (74%) e nel Milanese (86%) mentre diminuisce nell'area di pianura (63%) e pedemontana (62%). La sicurezza percepita - segnalano i ricercatori - in Lombardia, sta diventando effettivamente un tema «scottante». E i cittadini si sentirebbero più sicuri se ci fossero più controlli o più forze di sicurezza nel proprio quartiere. I ricercatori ammettono che si tratta più di percezione che di realtà ma - sottolineano - questo «nulla toglie alla salienza psicologica dell'argomento. Anzi, per certi versi ne aumenta l'importanza». «L'aumento della pressione migratoria sulla regione - si spiega - amplifica la sensazione di essere più esposti a reati comuni, motivati dalla mancata integrazione degli immigrati». Ci si aspetta maggiore presenza e azione più incisiva di forze dell'ordine ed enti locali (ad esempio con la telesorveglianza).

L'insicurezza sociale ed esistenziale d'altra parte viene rafforzata dalla percezione di un crescente «meticciamento culturale», dovuto all'intensità dei flussi migratori. Ci si chiede come sarà possibile reggere sul lungo termine a questi continui arrivi e su quale tipo di identità culturale saremo in grado di sviluppare nei prossimi decenni.

Ed è stata sottolineata la necessità che la Regione colga questo bisogno di ritrovare sicurezza e identità e supporti la società lombarda ad evolvere verso un modello multi-culturale che nei fatti è inevitabile, ma che non deve necessariamente significare anche perdita di identità e smarrimento dei propri valori.

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