L'autocertificazione prevista dalla legge nazionale sulle vaccinazioni deve essere applicata anche in Lombardia, ma non è un problema perchè l'immunità di gregge è su buoni livelli. Lo ha chiarito Giulio Gallera, assessore regionale alla Sanità: la possibilità è prevista in una circolare nazionale «che noi non possiamo non applicare». Sottolineando poi che questo non esime dall'obbligo «di presentare a marzo il certificato vaccinale». Gallera è intervenuto sui vaccini durante il dibattito in Consiglio regionale per la proroga al 2019 al Piano regionale di prevenzione dove ha precisato che «dobbiamo prendere atto che per quanto riguarda le corti del 2014 e del 2015 su tutti i vaccini abbiamo raggiunto l'immunità di gregge, e questo è un bel messaggio». Sulla base degli elenchi forniti dalle scuole lombarde «intorno all'8-9%» degli iscritti non risultano in regola con le vaccinazioni, ha aggiunto l'assessore. In una nota successiva Gallera ha precisato che secondo i dati forniti al 30 giugno 2018 dalle 8 Ats e trasmessi al Ministero della Salute riferiti alle coorti 2014 e 2015 è stato raggiunto il 95% per cento di copertura vaccinale per quasi tutte le 12 vaccinazioni introdotte dalla legge dell'obbligo mentre «restano ancora un po' sotto la soglia quelle delle coorti dal 2010 al 2001, per le quali non era prevista l'esclusione da scuola, ma anche queste dal dicembre 2017 a giugno 2018 sono comunque cresciute di almeno un punto percentuale».
Gallera ha poi sottolineato la soddisfazione per «l'ottimo riscontro per quanto riguarda la vaccinazione contro il morbillo che era quella che destava maggiori preoccupazioni sia per la coorte 2014, che per quella 2015 è stata raggiunta la copertura del 95%. Dal 31 dicembre 2017 siamo passati per la coorte 2014 dal 94,5% al 95,3% e per quella del 2015 dal 93,9% al 95%, per la coorte 2010 dal 90,8 al 92,1%».
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