Lombardia pronta a riaprire: "Aspettiamo ok dalla scienza"

Fontana: "La ripresa sarà graduale, oggi numeri un po' migliori". I nuovi contagi sono 1.041, morti in 246

Lombardia pronta a riaprire: "Aspettiamo ok dalla scienza"

«La riapertura sarà graduale e progressiva, oltre che subordinata al via libera degli scienziati». Così il governatore Attilio Fontana aggiusta il tiro sul dopo 4 maggio. Poi definisce i numeri quotidiani sull'emergenza Coronavirus «un po' migliori». Precisa Fontana a Mattino Cinque: «Se la scienza ci dirà di stare chiusi, staremo chiusi». Però «non possiamo farci trovare impreparati qualora ci fossero le condizioni di riaprire». Ogni regione deve «presentare il proprio progetto e idee» e occorre «ragionare su quali interventi la Regione e lo Stato dovranno promuovere per agevolare la ripresa economica».

La Regione parla di «nuova normalità», di cui si è discusso ieri agli «Stati generali del Patto per lo sviluppo», con rappresentanti delle attività produttive, dei sindacati e delle università. Alla base della ripartenza ci sono le quattro D: distanza, dispositivi, digitalizzazione, diagnosi. E ce n'è una quinta: diritti. Alla sicurezza, al lavoro, alla mobilità e allo studio. Al termine del tavolo è stato annunciato come obiettivo il «via libera ai cantieri, a partire da quelli pubblici». Il vicepresidente Fabrizio Sala ha spiegato a Sky Tg24: «Ci muoviamo assolutamente in parallelo con il governo, anche perché l'apertura e la chiusura di tutte le attività produttive è di competenza del governo. Essendo come Lombardia nella cabina di regia per la Fase 2, già alla prima riunione cominceremo a portare le prime risultanze del nostro tavolo per muoverci insieme al governo». Alla conferenza stampa pomeridiana il presidente ha aggiunto che la ripresa sarà parametrata «su gruppi e settori con livelli di rischio differenti. Comunque nelle prossime settimane servirà ancora la massima attenzione». Poi i test sierologici: «Grandissima soddisfazione per la marcatura Ce del test sviluppato in collaborazione con l'Irccs San Matteo di Pavia» che verrà messo in campo nei prossimi giorni. Fontana ha voluto chiudere con una buona notizia: «Dall'inizio dell'emergenza negli ospedali pubblici lombardi sono nati 1.541 bambini. Alcune mamme che hanno partorito nonostante avessero contratto il Covid sono tutte guarite e stanno tutte bene».

I dati regionali sono in sostanza in linea con quelli di due giorni fa. Il migliore riguarda i ricoverati in terapia intensiva, che scendono sotto quota mille per la prima volta dal 19 marzo, un mese fa. Sono a 971 unità (meno 61 rispetto a giovedì). I contagi sono saliti in 24 ore di 1.041, portando il totale lombardo a 64.135. I ricoverati non in terapia intensiva sono scesi di 729 unità, a 10.627. I morti in regione sono stati 246, erano 231 nel report precedente. I numeri di Milano sono ancora una volta i peggiori tra le province. I nuovi positivi registrati nell'area metropolitana sono 325 in 24 ore e quelli nella sola città sono 166. L'altra città con un dato che resta alto è Brescia: 212 i nuovi casi nella provincia. L'assessore al Welfare Giulio Gallera ha affrontato la questione dei tamponi in Consiglio: «Siamo arrivati a 42 laboratori coinvolti, di cui undici stanno per essere validati, con una potenzialità compresa tra 12 e 13mila tamponi al giorno». Ogni tampone costa 90-110 euro.

«I nostri criteri - conclude Gallera - prevedono in ordine medici, infermieri e oss delle strutture ospedaliere e sociosanitarie. Gli ospiti sintomatici all'interno delle Rsa, chi si presenta nei pronto soccorso e poi via via con ordini di priorità tutti i cittadini e i casi clinici sintomatici e paucisintomatici».

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