La Lombardia come la Svizzera. Suddivisa in otto cantoni. Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni intende ridisegnare la mappa amministrativa regionale e ridistribuire le competenze che finora sono state in capo alle Province. «Eliminiamo tutti i livelli intermedi, - propone - e li concentriamo o in basso nelle mani dei sindaci o in alto nelle mani della Regione. O al livello della nuova area vasta». A mettere a punto il progetto e a ridistribuire compiti e funzioni sarà il comitato riforme, istituito dalla Regione Lombardia in vista dell'attuazione della riforma costituzionale. Maroni ha anche in mente di ridurre le 23 Comunità montane.Il comitato riforme, sostiene il governatore, «deve verificare quali sono le competenze che attualmente sono date alle Province e che possono essere riprese dalla Regione». Un altro «compito del comitato è quello di semplificare: dobbiamo capire come eliminare i livelli intermedi dal punto di vista della gestione e della sovrapposizione. Lasciamo strutture come consorzi e parchi, ma evitando la duplicazione. Il cittadino o l'imprenditore ha cinque o sei interlocutori diversi». Alla base della nuova mappa, si nasconde una provocazione. Un disappunto. «Cogliamo l'occasione di questa riforma, che noi contestiamo nel merito - sostiene Maroni - Ma se passa, passa». Tanto vale cavalcarne l'onda per migliorare la gestione della vita amministrativa lombarda. «Ovviamente, come ricaduta, un nuovo assetto istituzionale dovrà comportare - ha fatto sapere il presidente - una modifica della legge elettorale, che si basa oggi sulle Province. Se le Province non ci sono più, o lasciamo la legge elettorale con le vecchie Province o adeguiamo. E io sono per adeguare. Se ci sarà il referendum e la nuova costituzione entrerà in vigore a fine anno, io voglio essere pronto entro giugno al massimo a definire la proposta della Regione Lombardia di attivazione della riforma costituzionale». Il Pd lombardo è pronto a fare la propria parte per una riforma organica del sistema delle autonomie locali lombarde «che deve avvenire con il pieno coinvolgimento delle realtà territoriali e valorizzando appieno gli spazi concessi dalla riforma della Costituzione appena approvata in prima lettura dal Parlamento» sostengono i rapprsentanti Pd Alessandro Alfieri ed Enrico Brambilla. «L'apertura di Maroni a ragionare in questa direzione è positiva - sostengono - e speriamo che il governatore indichi un cambio di atteggiamento del suo partito, a partire dal segretario Salvini, nei confronti delle riforme volute dal governo Renzi».
Secondo i vertici lombardi del Pd, infatti, «l'obiettivo di tutti deve essere quello di cogliere l'opportunità di semplificare i livelli amministrativi, rendere più efficace la pubblica amministrazione e sostenere al meglio la ripresa del nostro sistema economico».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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