L'opposizione: «Il Comune faccia i controlli»

L'opposizione annuncia battaglia in aula contro il nuovo regolamento dei pubblici esercizi. «L'assessore si è svegliato troppo tardi: le ordinanze scadevano venerdì e ha portato il regolamento in consiglio giovedì pensando che potessimo votarlo in una sola seduta - attacca Fabrizio de Pasquale, capogruppo di Fi in Comune -. La delibera di d'Alfonso tra l'altro è inutile per la disciplina della movida: con le nuove norme si danno meno licenze nelle zone calde del divertimento, ma non si affronta il problema del controllo fuori dai locali».
Secondo Forza Italia il vero problema sono gli schiamazzi e il degrado legati a chi compra la birra da asporto, magari dai numerosi abusivi, e trascorre la serata sotto le stelle. «Alle Colonne e in Ticinese è pieno di piccoli bar che vendono birra e cocktail a prezzi stracciati - attacca de Pasquale - il risultato è che i ragazzi sono tutti ubriachi, orinano per la strada e urlano tutta la sera devastando quartieri storici della città». Spetta al Comune - secondo gli azzurri - vigilare su quanto avviene all'esterno: questo il senso delle richieste di modifica che presenteranno in aula. «Serve un presidio fisso dei vigili nelle zone più difficili per tutta la notte, la dotazione, per il Comune di fonometri che permettano di verificare l'impatto sonoro della movida molesta e la possibilità di limitare gli orari di apertura anche per bar e punti ristoro che si limitano a vendere alcolici da asporto».
Ma come? La giunta è riuscita a schierare 120 vigili al giorno per la pedonalizzazione di piazza Castello e non lo fa al Ticinese o alle Colonne? si chiedono anche i colleghi di Fratelli d'Italia. «Sulla delibera del duo D'Alfonso-Granelli, arrivata tardi in aula, oltre all'opposizione persino la maggioranza con i consiglieri De Lisi e Gibillini ha presentato emendamenti - osserva Riccardo de Corato, vicepresidente del consiglio comunale -.

Avevamo proposto al centrosinistra di approvare un ordine del giorno per dar modo al Comune di emettere le ordinanze per disciplinare la movida, ma sia D'Alfonso che Granelli non hanno voluto e ora siamo in pieno vuoto normativo dove, per responsabilità della Giunta, tutti possono fare quello che vogliono».

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