Alle otto e mezza della sera i venditori abusivi sono già lì da un pezzo. Chi arriva prima piazza tavoli e banchetti, uno appiccicato all'altro per ottimizzare lo spazio, gli altri si accontentano di stendere un lenzuolo ed esporre la stessa mercanzia: borse false, occhiali, custodie per i telefonini, bigiotteria. La novità al suk «Loreto», stazione della metropolitana rossa, è che da qualche tempo i vù cumprà hanno invaso persino i mezzanini, la folla che sale e scende in fretta dai treni si trova già in mezzo al mercato abusivo. Un centinaio abbondante di venditori ogni sera, lungo i corridoi all'ingresso Nord che sbuca su viale Monza, quello che si affaccia su corso Buenos Aires, la stazione è completamente okkupata. Anche ai milanesi che dopo mesi ci hanno avranno pure fatto l'abitudine non passa la sensazione di insicurezza, specie se scendono ancora più tardi in metropolitana. Figuriamoci che biglietto da visita per i turisti.
Il consigliere comunale del Pdl Fabrizio De Pasquale da un paio di mesi segnala la situazione, lo ha fatto ufficialmente anche in Commissione a Palazzo Marino, chiedendo un intervento all'assessore alle Attività produttive Franco D'Alfonso e quello alla Sicurezza Marco Granelli, lo ha fatto anche in consiglio comunale, presenti i dirigenti del Commercio. «É una delle stazioni più importanti e trafficate della metropolitana - attacca - ogni tanto si vede qualche vigile, ma sono pochi contro cento extracomunitari. Scatta un breve fuggi fuggi ma è solo una pantomima, dopo qualche minuto il suk si riforma tale e quale a prima». Fino all'anno scorso operava lungo la rete un servizio di vigilanza ad hoc, una trentina di addetti, ma da mesi sono stati trasferiti sul controllo depositi, c'è un nucleo più ridotto di ex macchinisti che fa ronde lungo le tre linee. De Pasquale invita Atm e Comune a rafforzare i controlli, le forze dell'ordine ad intervenire, «servirebbe un blitz, polizia e Guardia di finanza per dare un segnale forte o il problema continuerà ad ingrossarsi».
La scena è quella di decine e decine di vù cumprà con la mercanzia in bella mostra e, alle loro spalle, le tante serrande abbassate dei negozi lungo i mezzanini. Una volta erano locali ambiti mentre ora una volta chiusi si fa fatica a ricollocarli. Ma i pendolari in una situazione come questa hanno il passo veloce, non vedono l'ora di scappare fuori dalla stazione, altro che passeggiare davanti alle vetrine.
E non è una situazione isolata, purtroppo.
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