(...)Hanno protestato perché la situazione per chi lavora in via Lombroso ormai si è fatta insostenibile: strutture fatiscenti, servizi inesistenti, affitti raddoppiati, malavita e abusivi. Tanto lavoro nero che mette in cattiva luce anche chi, e sono tanti, «sgobba» onestamente.
I grossisti e i produttori dei settori carni, fiori e prodotti ittici sono scesi in piazza per far sentire la loro voce. «Diciamo no a questa gestione e a questa Giunta che ci sta penalizzando- spiega Alberto Albuzza, presidente dell'associazione grossisti ortofrutticoli- da troppo tempo ormai stiamo continuando ad operare in una struttura che cade a pezzi e gli affitti sono aumentati indiscriminatamente».
Una denuncia che non è di oggi ma che non è solo una atto di protesta. Per rilanciare l'Ortomercato, operazione che il Comune ha affidato a Milano Immobili e Reti, a totale partecipazione comunale, gli operatori si sono detti «disponibili a partecipare attivamente, anche economicamente». Una delegazione dei grossisti dell'Ortomercato ha poi chiesto di incontrare il sindaco o l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso, che però non si sono fatti vedere. Dopo un primo rifiuto i lavoratori sono stati così ricevuti dallo staff di Pisapia a cui hanno consegnato il cesto di frutta indirizzato al primo cittadino, simbolo della protesta degli operatori dei Mercati generali contro le scelte della Giunta sul destino della struttura e della Sogemi. «Il confronto e il dialogo non si è mai interrotto- ha spiegato poi in un nota l'assessore alle attività produttive Franco d'Alfonso- Da quando, ormai più di un anno fa, l'Amministrazione ha deciso di porre in essere la ristrutturazione, la riqualificazione e il rilancio dei nuovi mercati generali della città. L'ultimo incontro con i rappresentanti dei grossisti è avvenuto lo scorso 7 novembre e in tale occasione, il Direttore Centrale dell'Assessorato ha avuto modo di illustrare le azioni e il progetto di riqualificazione dei nuovi mercati generali, progetto ampiamente condiviso da tutte le Associazioni presenti». «Per quanto concerne l'adeguamento delle tariffe di locazione applicate da Sogemi - conclude D'Alfonso - ricordo che è la stessa Corte dei Conti a ribadire che queste, ferme dal 1996, devono essere comprensive di tutti i reali costi di gestione sostenuti da Sogemi, necessari a garantire la sicurezza degli impianti nonché i controlli sulla qualità e la legalità».
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