«Lotta alla droga priorità ma il Comune non basta Legalizzare? Io a favore»

L'assessore alla Sicurezza lancia l'allarme «Quel marketing punta ai nostri ragazzi»

(...) tutti e che non è certo alla portata della polizia locale. La forza di fuoco è superiore alla nostra. Dobbiamo risalire alla fonte del mercato. Quei pusher sono carne da macello. Possiamo arrestarli, ma tanti ne arresti, tanti ne arrivano».

Lei denuncia il fatto che a Rogoredo, piazza da 30mila euro al giorno, lo spaccio stia facendo una sorta di «campagna di marketing».

«Con dosi di eroina a 5 euro stanno puntando sui nostri ragazzi. Perciò il fenomeno necessita di risposte su più fronti. Una delle forze dell'ordine, verso chi organizza il mercato ad alti livelli. L'altro fronte è culturale, scolastico. Dobbiamo strutturare e rafforzare le difese dei ragazzi in tema di dipendenze. E c'è un pericolo alcol e droghe sintetiche».

Si parla molto di politiche sulle droghe e legalizzazione. La sua posizione?

«Sono assolutamente d'accordo con la legalizzazione delle droghe leggere. Per due motivi. Primo per separare i due mercati, droghe pesanti e leggere. Con questo fenomeno della droga depotenziata un ragazzo entra in contatto con chi vende fumo e magari lo invita a provare altro. Poi c'è un errore di comunicazione: parlare di droghe in modo indifferenziato porta chi fuma una canna a pensare che anche il resto non sia niente di trascendentale. E non è così».

Qual è oggi la situazione della sicurezza in città?

«In generale possiamo dire che Milano è una città sicura. Ma ha punti di insicurezza reale, degrado o microcriminalità che rendono i cittadini insicuri, specie quelli economicamente più svantaggiati».

Il centrodestra chiede che i municipi abbiano più voce in capitolo sui vigili.

«Io penso che i municipi siano soggetti primari. Ma è sbagliata l'idea che ogni Zona gestisca la sua sicurezza. La gestione sta alla polizia locale. Noi, anche l'assessore, diamo gli indirizzi. Sui vigili di quartiere, il punto è utilizzarli in modo funzionale e utile. Dobbiamo fare massa critica. Io incontrerò gli altri comuni perché vorrei superarli i confini, non crearli».

E la sua maggioranza sostiene la sue ricetta?

«So che qualcuno, appartenente alla sinistra, ha magari ricette diverse, ma io sento sostegno. La precedente maggioranza avrebbe male accettato Rozza alla Sicurezza».

Soldati, vigili, telecamere. Cosa si vedrà prima del suo piano sulla sicurezza?

«I cittadini stanno già vedendo interventi tempestivi sugli sgomberi. Seconda cosa concreta è la battaglia alle piazze dello spaccio. Altro pezzo la sorveglianza attiva con telecamere, già iniziata a San Siro e Corvetto. Quanto ai vigili di quartiere saranno distribuiti razionalmente entro l'estate».

Intorno alla Montello c'è grande preoccupazione. Cosa vuol dire ai residenti?

«Che possono stare tranquilli.

Se ci sono timori dobbiamo far percepire che non è un luogo di abbandono, anzi. Abbiamo previsto servizi aggiuntivi, con l'esercito e la polizia locale. Comunque sono 300 persone fra cui donne e bimbi. C'è da stare sereni e far conoscere realtà diverse».

Alberto Giannoni

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