Lotta alla fame con Bill Gates e Annan

Raccolti 3,4 miliardi grazie al magnate di Microsoft. Sala: «Cibo e acqua per tutti»

Sabrina Cottone

In sostanza bisogna dire grazie a Bill Gates, o meglio alla Bill & Melinda Gates Foundation e al loro esperto sulla nutrizione Shawn Baker («la lotta alla fame è una sfida soprattutto politica», dice l'uomo che in quattro anni è riuscito a far triplicare gli interventi della Fondazione in progetti contro la fame). A Palazzo Reale, al Global Nutrition Summit 2017 di Milano, gli esperti hanno potuto annunciare che sono stati raccolti oltre 3,4 miliardi di dollari di donazioni per la lotta alla malnutrizione del pianeta, di cui 640 milioni per nuove iniziative.

Il tesoro non arriva tutto da Microsoft, ma l'uomo tra i più ricchi del mondo è riuscito a raccogliere i 3,4 miliardi di dollari facendo da collettore tra diverse fondazioni benefiche.

Pecunia non olet e anzi ha un profumo gradito al Global Nutrition Summit 2017, iniziativa codiretta da Oms e Onu per velocizzare i tempi di risposta alla malnutrizione, causa principale di quasi la metà delle morti infantili. Tra gli ospiti Kofi Annan, ex segretario Onu: «Credo che la malnutrizione si possa combattere e che si possa davvero raggiungere l'obiettivo del millennio. Ma dobbiamo accelerare il passo».

Il padrone di casa, Giuseppe Sala, rivendica un ruolo per le città e per la sua in primis. «Le città hanno un rapporto diretto con la gente e spesso hanno la responsabilità di preparare e garantire il cibo quotidiano ai suoi cittadini più fragili: dai bambini agli anziani. E di assicurare che tutti possono godere di acqua salubre» dichiara. «Milano può avere una leadership con gli altri sindaci delle città metropolitane se adesso riesce a fare lo sforzo di concretizzare: sulle mense scolastiche, su come non sprecare cibo, sull'agricoltura periurbana e sui prodotti da poter utilizzare al meglio» dice il sindaco che è anche presidente del comitato direttivo del Milan Urban Food Policy Pact, patto internazionale sulle politiche alimentari urbane sottoscritto da 159 città (per un totale di 450 milioni di abitanti nel mondo). «Entro il 2030 saranno 5 miliardi le persone che vivranno nelle città» dice e questo significa che «la forte urbanizzazione sta contribuendo a nuove forme di malnutrizione» da combattere.

In alcuni Paesi fame e sete portano alla morte, altrove sono arresti nella crescita dei bambini, forme di malattia come diabete, anemia nelle donne, sovrappeso degli adulti, che si sta diffondendo anche nei Paesi poveri. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, concentrata su fame e malnutrizione, lancia un messaggio di ottimismo che proviene dal passato: «Ottimi risultati sono arrivati dalla Carta di Milano, firmata anche con le industrie, per esempio nella riduzione dei grassi e degli zuccheri negli alimenti per i bambini».

E considera questa giornata il filo di Expo che avrebbe un approdo naturale in Ema: «Questo G7 (di oggi e domani, ndr) sarà un'occasione, non a caso ho indicato Milano.

È una partita politica e l'Italia la sta giocando dopo aver superato la fase tecnica. Stiamo facendo sistema, che è una cosa alla quale non siamo abituati». L'Ema, l'Agenzia europea per il farmaco in fuga dalla Londra del post Brexit, impone unità d'intenti: «Siamo ingaggiati come sistema Italia».

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