L'ultimo «regalo» di Natale? Ora posteggiare costa di più

Aumenta il prezzo: per le prime ore due euro, dalla terza si passa a tre. Furibondi i commercianti: "Dopo Area C questa è la mazzata finale"

L'ultimo «regalo» di Natale? Ora posteggiare costa di più

Cari milanesi il pacco di Natale è arrivato. Con qualche giorno di anticipo ma con un tempismo perfetto per lo shopping Natalizio. La rivoluzione del parcheggio in centro, o meglio all'interno dell'Area C, è partita ieri notte con i primi cartelli che avvisano i milanesi della stangatina. Un aumento della tariffa dopo la seconda ora, di ben un euro in più. Un escamotage semplice semplice per rimpinguare le casse sempre più vuote di Palazzo Marino e che va incautamente a colpire chi sosta in centro per un pomeriggio, ovvero i clienti dei negozi.
La riorganizzazione del sistema della sosta in superficie è stata licenziata dalla giunta a giugno, ma i suoi devastanti effetti, soprattutto sul commercio già colpito dalla crisi e sui milanesi, tartassati in ogni modo dalla giunta Pisapia si farà sentire proprio sotto l'albero. Resta invariato, infatti, il costo della sosta nelle prima due ore (2 euro l'ora) mentre dalla terza in poi si pagheranno 3 euro l'ora. Si parla di 4100 stalli per la sosta solo nella Cerchia dei Bastioni su 50mila strisce blu sparse per la città. Palazzo Marino, invece, ha deciso di scontare il parcheggio in periferia a chi è costretto ad andare al lavoro in auto fuori dai bastioni.
«Più si danneggia il cliente peggio è per i negozi» commenta amaramente Giorgio Montingelli dell'Unione del Commercio e presidente dell'associazione di via Dante. «Siamo disperati, ma non protestiamo nemmeno più: non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire - spiega -. Abbiamo visto cosa è successo con Area C, non hanno voluto sentire ragioni e hanno fatto fallire il commercio in centro. Natale è l'unico periodo in cui i negozianti riescono a risollevarsi un po' e il Comune cosa fa? Penalizza i clienti». Ma il giovedì le telecamere di area C vengono spente prima...«Non è certo con un'ora in meno al giovedì che si risolve niente, i negozi stanno fallendo...». Montingelli fa due conti. Il centro si può dividere in tre categorie di esercizi: quelli di serie A, i flagship store e le grandi catene, che sopravvivono perché retti dalle aziende. Quelli di serie B, come quelli delle vie limitrofe a via Torino, «che moriranno lentamente: il titolare ha licenziato il personale con la crisi, fa sacrifici e sopravvive grazie al grande passaggio dell'arteria commerciale». E quelli di serie C, come i negozi delle vie di minor passaggio, come via Meravigli, che hanno chiuso. «La colpa? Area C». Certo sarebbe bastato far partire gli aumenti della sosta a gennaio per salvare il Natale...«Sarebbe stato logico, ma ormai questa amministrazione prende solo decisioni contro ogni logica». Chi ne paga le conseguenze? I milanesi che dovranno rinunciare a qualche regalo per poter sostenere il costo dell'ingresso e della sosta in centro e i negozianti.
Ad allarmare l'amministrazione erano stati i dati sull'evasione: secondo le stime in mano all'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran il fenomeno si attesterebbe sul 50%, con punte del 70% in periferia.

Un dato che si aggiunge al calo degli ingressi nella Cerchia dei Bastioni conseguente all'introduzione di Area C e di conseguenza degli introiti derivanti dalla sosta. Bene, con questo ritocchino in su delle tariffe da Piazza Scala contano di recuperare almeno 4 milioni di euro in più.

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