Lupi: «L'esito del referendum avrà significato politico forte»

Sabrina Cottone

È il testimonial del referendum più inatteso, perché anche se il sostegno di Maurizio Lupi non è una novità, un convegno milanese con il coordinatore nazionale di Ap è un po' una sorpresa. Così le domande piovono. «È un momento importante, sosteniamo con convinzione questo referendum. Avendo scelto la strada del referendum e non della delibera regionale, ci aspettiamo che possa imprimere una spinta a questo processo». È importante la percentuale di votanti che sarà raggiunta? «In Lombardia non è previsto un quorum, a differenza del Veneto. Io mi auguro che ci sarà una massa di sì. Tenete conto che i lombardi sono dieci milioni di persone. Quando inizieranno a votare milioni di cittadini, il segnale politico non sarà la percentuale ma quanti milioni di lombardi parteciperanno a un voto consultivo».Quale significato politico ha questo appuntamento congiunto con Maroni? E Salvini? «Le persone sono garanti che le diverse posizioni possono diventare non un ostacolo ma una ricchezza. Alternativa popolare dà il suo contributo serio in Lombardia e in Liguria e in altre parti perché si continui a lavorare e le cose vadano meglio. Per noi Maroni è la sintesi e la garanzia di questo. La politica non è fatta di preclusioni, altrimenti non esisterebbe rapporto tra Salvini e Berlusconi. Una forza popolare legittimamente si sposta più a destra».

E ancora, con un paragone sulla legge elettorale: «Noi responsabili abbiamo collaborato.

Quando coinvolgi i 5Stelle ci si va solo a schiantare. La legge elettorale prevede la possibilità che 400 su 630 siano eletti con il proporzionale. Noi pensiamo che, con la schiena scritta e la forza delle nostre convinzioni, la prima cosa da fare sia candidarci da soli».

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