Cronaca locale

La "Magnifica Fabbrica" per i laboratori Scala. Intanto i dipendenti protestano coi fischietti

Scelto il progetto per la sede a Rubattino. Scintille Meyer-sindacati sul carico di lavoro

La "Magnifica Fabbrica" per i laboratori Scala. Intanto i dipendenti  protestano coi fischietti

«Non sapevo che Natale a volte cadesse a maggio». Per il sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer ieri è stato un giorno storico, «ho navigato in tanti grandi teatri del mondo e un progetto così non l'avevo mai visto» confessa commentando il progetto vincitore del concorso internazionale «Magnifica Fabbrica», i futuri laboratori della Scala al Rubattino, sulle aree ex Innocenti. I rendering firmati dal gruppo italo-spagnolo italo-spagnolo composto da Frpo Rodriguez y Oriol e Walk Architecture & Landscape di Madrid ed Sd Partners di Milano sono stati svelati all'ex Ansaldo, l'attuale sede dei laboratori che sta mostrando tutti i suoi limiti. Quasi un passaggio di consegne ideale, anche se i cantieri apriranno nel 2024 con l'obiettivo di tagliare il nastro entro il 2026. La «Magnifica fabbrica» sarà un unico grande volume di legno e acciaio alto 25 metri, composto da una maglia modulare regolare e circondato dal verde e dai canali d'acqua del parco della Lambretta - esteso a 100mila mq grazie a 38 milioni del Pnrr - e affiancato dal Palazzo di Cristallo, restaurato nelle strutture portanti e riconvertito in un giardino d'inverno, si chiamerà «Fabbrica Verde della biodiversità». Sette gli studi arrivati alla selezione finale (c'era anche il progetto firmato da Andreas Kipar).

Attraverso un percorso pedonale da via Caduti di Marcinelle o da via Rubattino si arriverà alla piazza della Torre dell'Acqua, testimonianza del passato industriale. Nella Fabbrica verranno riuniti tutti i laboratori, sale prove, sartorie, depositi (oltre 2.500 posti container), sale polifunzionali e di ristoro. Sarà un edificio «zero energy» e avrà un sistema a ciclo aperto per contribuire alla depurazione delle acque. Alla testa della Fabbrica, lo «Spazio dei Sogni», oltre 4mila mq che potranno ospitare mostre, laboratori, grandi eventi. E a 8 metri d'altezza si svilupperà un «Anello», un percorso che permetterà ai visitatori di sbirciare i lavori in corso senza disturbare. Anche il Palazzo di Cristallo avrà una «Piazza flottante» per eventi e sarà collegato alla Fabbrica da percorsi alberati. Il progetto di raddoppio del Lambretta, da cui partiranno i cantieri, prevede frutteti, percorsi sopraelevati, Giardini dell'acqua. Il costo complessivo ammonta a 120 milioni. «Ci cambierà la vita - afferma Meyer -. Abbiamo magazzini sparsi e inadeguati, a volte piove dentro e si rovinano gli allestimenti. La Scala ha un patrimonio di costumi e si fa fatica a trovarli», lì sarà tutto meccanizzato. Permetterà di risparmiare sulla bolletta, «quest'anno con la crisi energetica passerà da 2 a 4 milioni». E la Scala potrà aprirsi alla città, con più visite guidate. «Varrà da sola un viaggio a Milano» scherza il sindaco Beppe Sala.

Progetto condiviso anche dai lavoratori dell'Ansaldo (addetti alle scenografie) che ieri però hanno scioperato e accolto Meyer con fischietti, volantini e bandiere sindacali. «La programmazione della attività prevede carichi di lavoro eccessivi rispetto agli organici, sono inadeguati rispetto alle esigenze produttive» spiegano. «Ascolto e ascolterò sempre tutti, non vuol dire che sono dello stesso parere» commenta Meyer. Per Paolo Puglisi della Cgil «ci sono 8/9 lavoratori a termine da anni, svolgono un lavoro artigianale che si impara con pazienza e non vorremmo disperderli anche nella futura prospettiva dello sviluppo a Rubattino. Chiediamo un confronto con direzione e sindaco». Meyer ribatte che «ci sarà un confronto molto concreto, non ho l'impressione che la quantità di lavoro sia cosi aumentata ma anzi ridotta». I lavoratori contestano. Anche Sala risponde. «Ascolterò i lavoratori ma devono capire che le loro condizioni di lavoro e di retribuzione non sono male.

Tanti sono in difficoltà con stipendi bassi e non hanno certezza del posto».

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