Il «Mago» è il mago e il «Paron» è il paron. Due miti, due moduli, due vite di vittorie e un derby che non finirà mai. Helenio Herrera e Nereo Rocco ora la partita se la giocano non più sull'erba di San Siro ma sul verde delle aiuole davanti allo stadio. E mentre per il mister nerazzurro la targa che dà il nome ai giardinetti è stata scoperta ieri, per quello rossonero ancora no e chissà mai se arriverà. Uno a zero, ma è solo il primo tempo. Ma c'era una volta la curva e c'è ancora così a fare il tifo per il loro mister ieri è sceso in strada un gruppetto di «anziani» tifosi del diavolo che evidentemente vogliono che anche questo derby finisca in pareggio. E lo hanno chiesto a gran voce mentre in di piazza Axum all'angolo con via Rospigliosi, s'inauguravano i Giardini Herrera che il Comune ha dedicato al Mago per i vent'anni dalla sua morte. «È un'emozione - ha detto figlio - forse perché mio padre era un pò apolide non aveva mai avuto nulla di dedicato, mentre altri come ad esempio Nereo Rocco ha uno stadio intero. Tra Argentina, Francia, Italia non ha una patria e forse la sua casa è qui, vicino a San Siro, che è il posto in cui ha più allenato e vinto». Helenio Herrera rappresenta la storia nerazzurra ma anche la storia del nostro calcio «E pur non essendo milanese- ha commentato l'assessore allo sport Roberta Guaineri- rappresenta lo spirito della Milano con i suoi motti e la sua voglia di fare». Alla cerimonia ha partecipato anche la moglie, Fiora Gandolfi, una delegazione di tifosi dell'Inter e il presidente del Municipio 7, Marco Bestetti: «Porto un attestato di riconoscimento da milanista - ha detto- quindi vale doppio: siamo onorati di poter ospitare nel nostro Municipio un giardino intitolato a uno degli uomini migliori che abbiamo avuto nella storia della nostra città».
Nato a Buenos Aires nel 1910 Herrera è considerato uno dei migliori allenatori della storia del calcio: fu ingaggiato nel 1960 da Angelo Moratti per allenare quella che con lui diventò la «Grande Inter»: tre campionati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Memorabili i derby col «paron», una sfida infinita che ancora continua. Ed è di nuovo palla al centro.
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