«Mi piacerebbe capire che tipo di risultati portano azioni simili. Mi convince di più la cultura degli interventi mirati, continuativi e condotti nel silenzio, ma non sono un poliziotto. Vedremo quelli che saranno i risultati effettivi di un'opera simile. L'accertamento delle condizioni e dello status dei richiedenti asilo deve, accompagnarsi, sempre, con il rispetto dei diritti umani». Parole dell'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino mentre la questura mette in campo (dopo mesi di sos lanciati dai residenti della zona) un grosso blitz in stazione Centrale e annuncia controlli a tappeto in altre vie. Si distacca il segretario cittadino Pietro Bussolati che esprime subito «pieno sostegno al lavoro serio della Polizia di Stato, che ha operato un servizio straordinario di controllo e prevenzione del territorio. Speriamo che non si tratti di una operazione episodica, ma che si dia continuità a simili controlli, come l'amministrazione e il Partito Democratico chiedono da tempo».
La questione sicurezza e immigrazione, a poche settimane dalla marcia per l'accoglienza dei profughi sponsorizzata da Majorino, sta spaccando la sinistra. «Dov'è finita - si chiedono gli esponenti della Sinistra x Milano, da Paolo Limonta a Anita Pirovano - la Milano che accoglie? Quanto successo in Centrale, dove un gruppo di migranti è stato accerchiato e perquisito dalle forze dell'ordine per il semplice fatto di essere lì, è lontano anni luce dalla Milano città aperta, accogliente e internazionale che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Interventi di questo tipo denotano prima di tutto debolezza e incapacità di includere e servono solo a regalare platea agli sciacalli e alimentare razzismo e paura. Più accoglienza e meno prove di forza». Rifondazione lo definisce addirittura «uno stile da retata, una caccia ai migranti irregolari dannosa e incomprensibile». I centri sociali poche ore dopo sono andati a contestare davanti alla questura in via Fatebenefratelli».
Il centrodestra, da Mariastella Gelmini (Fi) a Stefano Parisi (Energie x l'Italia) chiedono invece che i controlli non siano uno spot o un'eccezionalità, ma quotidiani. Un «grazie convinto» al questore dal governatore Roberto Maroni e «avanti così».
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