Malformazioni alla mano: oggi il campus per i bambini

Maria Sorbi

Si terrà oggi all'istituto Buon Pastore di via San Vittore la quinta edizione del campus dedicato ai bambini con problemi o malformazioni congenite alla mano. Un evento gratuito per dare informazioni sulle patologie della mano nel bambino, con il coinvolgimento dei piccoli pazienti oggi guariti. Grazie a quindici giovani volontari e al personale dell'ospedale San Giuseppe (Gruppo MultiMedica) - medici, operatori, fisioterapisti e psicologi - i bambini, divisi in gruppi, saranno impegnati in giochi e attività ricreative (pallavolo, calcetto, basket) mentre i genitori parteciperanno a una serie di incontri didattici condotti dagli specialisti. Al campus saranno presenti il maratoneta Luca Zanardini e il campione di basket Carlo Fumagalli che si esibirà in una performance appositamente studiata per l'iniziativa.

Le malformazioni della mano, di cui risulta colpito in media un bimbo su 1.500 nati, sono molteplici e di diversa gravità. Dai casi in cui mancano tutte o quasi tutte le dita e dove è necessario procedere con un intervento di ricostruzione, a quelli in cui sono presenti delle eccedenze, non sempre di facile asportazione. Infine, alcuni bambini presentano una mano che, anche se apparentemente normale, non funziona correttamente a causa di dita unite o aree di posizione non corrette. All'ospedale San Giuseppe vengono operati tra i 6 e i 7mila bambini all'anno con un ambulatorio gratuito (tramite impegnativa Asl) di cinque ore al giorno. «I bambini che ci troviamo a curare possono essere perfettamente sani ma con una malformazione alla mano, oppure, nei casi più gravi, con difetti cardiaci, renali, intestinali o cerebrali - spiega Giorgio Pajardi, direttore di Chirurgia e Riabilitazione della Mano al San Giuseppe -. In questi casi intervengono una serie di specialisti spesso di città diverse che si devono coordinare e alternare nella fase ricostruttiva.

Perciò è importante intervenire sulla mano del bambino quando è molto piccolo, a sei o sette mesi. Ciò significa visitarlo intorno ai 15-20 giorni dalla nascita, seguirlo, operarlo e predisporre da subito il programma riabilitativo».

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