Ultimo giorno tra i banchi in Provincia. Ma 24 ore più surreali era difficile viverle. I 135 dipendenti legati al mandato politico dell'attuale Amministrazione provinciale si sono trovati nella singolare condizione di non sapere nulla del loro destino. Nemmeno scaduto l'orario del, forse, ultimo giorno di lavoro. In teoria sarebbero dovuti andare tutti a casa, ma in pratica ieri sera erano ancora tutti nel dubbio.
La legge in proposito non è chiarissima, quindi mentre i politici sapevano di poter restare al loro posto fino a fine anno senza però retribuzione, i dipendenti con contratto a termine non avevano un futuro certo. Si è scoperto solo in serata che sarebbero rimasti al loro posto solo un pugno dei 135.
L'ultimo Consiglio provinciale è cominciato alle 15 e nel frattempo dovevano chiudersi anche l'ultima riunione di giunta. Però non è successo: la riunione dell'aula è partita, ma di Guido Podestà e degli assessori nessuna traccia. Dove sono si chiedevano in molti? «Ancora in riunione». É stata la risposta ripetuta fino a sera. C'è stata giusto un'interruzione alle 17 e pareva che il nodo dipendenti fosse finalmente sciolto. Invece no serviva del tempo: «In giunta c'è stata una contrapposizione tra parte amministrativa, ereditata da Penati, e politica - spiega una fonte che preferisce rimanere anonima - la prima voleva semplicemente chiudere mandando tutti a casa, mentre la seconda voleva che si cercassero i fondi per mantenere almeno parte degli staff degli assessori». Quindi pausa per sentire qualcuno degli interventi in Consiglio e poi di nuovo in giunta per vedere se si sono trovati i soldi. Intanto nei corridoi si respirava l'aria tra il teso e, ormai, il divertito: diversi dipendenti non sapevano nemmeno se si sarebbero dovuti presentare il giorno successivo. «Io ho finito il mio orario - dice una sorridendo - e se torno a casa e domani non mi presento, ma hanno invece dovrei?». Altri sono anche più filosofici, come alcuni dello staff dell'assesore Lazzati: «La cosa che più ci dispiace è vedere come è stata trattata un'istituzione come questa: in anni di lavoro all'interno della Provincia abbiamo toccato con mano quanta serietà e professionalità c'è all'interno di questi uffici». Altri sono addirittura terrorizzati all'idea di rilasciare anche solo una breve intervista: il limbo che vivono in questi momenti è la spinta maggiore perchè il confine tra chi sarà ancora al lavoro e chi no è sottolissimo.
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