Malpensa park: condanne a boss e politici

Intrecci con le cosche calabresi per la gestione dei parcheggi e per i voti

Malpensa park: condanne a boss e politici

Costa caro a Enzo Misiano, consigliere di Fratelli d'Italia a Ferno (Varese), arrestato insieme ad altre trentatrè persone nel luglio dello scorso anno, l' avere tubato con gli uomini delle cosche calabresi. Ieri arriva la sentenza del processo con rito abbreviato chiesto da Misiano e da numerosi altri imputati, e la condanna per l'ex politico è severa: otto anni e otto mesi. Pene ancora più severe per i capi delle cosche che avevano gestito lo sbarco dei capitali sporchi in un business che - almeno fino all'esplodere del coronavirus - garantiva controllo del territorio e rendite sicure: quello dei parcheggi intorno all'aeroporto di Malpensa.

L'inchiesta, condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano sotto la guida dei pm Alessandra Cerreti e Cecilia Vassena, ha portato alla luce i rapporti che il clan guidati da boss Mario Filippelli e dal capo della «locale» di Lonate Pozzolo, Vicenzo Rispoli avevano tessuto nel territorio: rapporti fatti di potenza economica, ma anche di forza intimidatrice. Per non parlare dei pacchetti di voti (non moltissimi, ma spesso sufficienti per aiutare il successo alle elezioni) che le bande criminali erano in grado di garantire ai candidati amici. Alla radice delle indagini, le vaste confessioni di Danilo Rivolta, già sindaco di Lonate Pozzolo, arrestato due anni fa nell'ambito di una inchiesta per tangenti. Rivolta ha scelto di collaborare con la magistratura e dalle sue dichiarazioni sono scaturite buona parte delle prove che hanno portato all'arresto di Vincenzo Caianiello, già coordinatore di Forza Italia nel Varesotto, e all'incriminazione di altri esponenti politici locali. Rivolta ha avuto il coraggio di affrontare anche il delicato capitolo dei rapporti tra politica e criminalità nella zona. Da lì gli investigatori dell'Arma sono partiti tra l'altro per indagare su Peppino Falvo, il «re dei patronati», esponente dei cristiano-popolari, acusato di voto di scambio.

Ieri arriva la sentenza del giudizio abbreviato emessa dal giudice Anna Magelli. Le pene più pesanti vanno come previsto a Filippello (diciotto anni) e a Rispoli (14 anni e otto mesi).

Condannati anche i due esponenti delle cosche che dopo l'arresto hanno scelto di collaborare con gli inquirenti, Emanuele De Castro e suo figlio Salvatore, che grazie al pentimento se la cavano rispettivamente con cinque e due anni. La sentenza dispone il sequestro dei tre parcheggi che l'organizzazione gestiva intorno all'aeroporto, ovvero il Malpensa Car Parking, il City Parking e, limitatamente alla metà delle quote, lo Star Parking.

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