La «Mameli» occupata, i bersaglieri corrono: «La sgomberiamo noi»

La storica caserma del terzo reggimento finisce in mano a un gruppo di «squatter» E monta l'indignazione di militari ed ex

La «Mameli» occupata, i bersaglieri corrono: «La sgomberiamo noi»

È stata occupata dagli «squatter» dei «Pirata Riot Club» una delle caserme simbolo dell'Esercito italiano: si tratta della caserma Mameli di viale Suzzani, che era la sede del terzo Reggimento bersaglieri, l'unità più decorata d'Italia. E anche se «l'area non è più di nostra pertinenza - come spiegano laconicamente i militari - dallo scorso dicembre è passata alla Cassa depositi e prestiti» monta comunque la rabbia, tant'è che molti ex si dicono pronti a correre per liberarla. A denunciare l'ennesima occupazione di uno spazio pubblico da parte di gruppi antagonisti è stato anche l'ex vicesindaco Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale. La notizia è stata poi confermata dalla questura. Secondo la polizia, a entrare nel perimetro della grande installazione militare, ora in disuso, e in stato di grave degrado, sono stati una quindicina di squatter dell'area anarchica già sgomberati alcune volte dall'hinterland milanese. «È intollerabile che un immobile dello Stato oggi di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti che ha ospitato per decenni il più decorato reggimento dell'Esercito italiano - spiega Carlo Fidanza di Fdi, che proprio qui svolse servizio di leva - venga lasciato in balia di occupanti e vagabondi di ogni risma». Sulla stessa linea la Lega con Massimiliano Bastoni, consigliere Palazzo Marino. «Qualcuno suoni la sveglia a Pisapia e sodali affinché in tempi rapidissimi prendano contatti con la Cassa depositi e prestiti (proprietaria dell'ex caserma) per l'immediato sgombero dell'area e la sua messa in sicurezza, già peraltro più volte sollecitata dai consiglieri di Zona 9 della Lega Nord ma sempre snobbata dalle istituzioni».

«La situazione della Mameli rilancia la questione dell'incapacità, a parole e nei fatti, da parte dell'amministrazione di opporsi alla prepotenza degli antagonisti - commenta Silvia Sardone, responsabile dipartimento sicurezza di Forza Italia Lombardia - Chiediamo l'intervento immediato delle forze dell'ordine per liberare un luogo storico dai no global nullafacenti. Ma, come già successo in passato, Pisapia starà in silenzio di fronte alle imprese dei “kompagni”, a lui vicini ideologicamente».

La struttura, dismessa dal 2009, è infatti l'ex sede del Terzo Reggimento bersaglieri, il reggimento più decorato d'Italia, cittadino onorario di Milano. La notizia ha fatto scalpore ieri, giornata della visita del nuovo Capo di Stato Maggiore dell'esercito, che ha confermato l'arrivo di 600 soldati per Expo. E, saputo dell'occupazione, si sono scatenati su Facebook e sui social le community dei bersaglieri. «È una vergogna, tutti a parlare di sicurezza, di vigilanza e poi dobbiamo assistere a una cosa del genere» è uno dei tanti commenti apparsi su Fb. Un ex del reggimento, in un eccesso di rabbia, sul web propone di «andare noi a sgomberarla». «Possibile che con tanti militari che pattugliano le strade non si possa vigilare queste tre caserme?» osservano in molti.

«Presenteremo una mozione in Consiglio comunale e una in Consiglio regionale per chiedere al questore e al prefetto lo sgombero immediato della caserma» ha concluso De Corato.

Nella serata di ieri l'assessore alla Sicurezza di Palazzo Marino, Marco Granelli in un post su Facebook si è dichiarato «fiducioso» nel fatto che «questura e forze dell'ordine» potessero «risolvere la situazione «nel più breve tempo possibile»RC

Il 3º Reggimento Bersaglieri rappresenta il reggimento più decorato d'Italia. Il suo motto è: «Maiora viribus audere». Dal 1963 la caserma «Goffredo Mameli» di viale Suzzani 125 era la sede del Reggimento. Con la ristrutturazione dell'esercito italiano del 1975 e l'abolizione del livello reggimentale, però il 3º Reggimento bersaglieri si trasformò in Comando della 3ª Brigata meccanizzata «Goito».

Nel 2009, il sindaco Moratti, insieme all'allora ministro della Difesa, firmò per il piano di rivalutazione delle caserme della città e il 30 novembre ci fu la cerimonia di chiusura della «Mameli». Da allora il reggimento, passato alle dipendenze della Brigata «Sassari», è stato trasferito a Teulada (Cagliari).

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