Manca una firma, tangenziale a rischio

Un invito al sindaco Pisapia a un maggiore impegno per salvare Malpensa e poi la bordata del governatore Maroni al ministro dell'Economia Saccomanni la cui firma che ancora manca rischia di far chiudere i cantieri della tangenziale esterna. «Stupisce - ha risposto ieri Maroni a chi gli chiedeva cosa pensasse del silenzio del Comune dopo la sua dichiarazione di «guerra» a chi vuol ridimensionare Linate e Malpensa - l'atteggiamento del Comune, azionista di maggioranza di Sea che gestisce Linate e Malpensa e di Sacbo con Orio al Serio. Spero sia soltanto una reazione ritardata». Piccata la reazione di Palazzo Marino. «Il presidente Maroni - la replica del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris - ha molte incombenze e forse si è distratto. Sulla necessità non solo di salvaguardare ma di potenziare Malpensa, anche in vista di Expo, il sindaco Pisapia è stato il primo a intervenire affermando pubblicamente che penalizzare Malpensa sarebbe una scelta scellerata contro cui il Comune non starà in silenzio».

Ma sul tavolo c'è anche il fascicolo Teem, la società della nuova tangenziale messa a rischio dalla burocrazia romana. «Un provvedimento - ha spiegato Maroni - per cui non chiediamo soldi che sono già stati stanziati, serve solo la firmetta del ministro. Si ritarda ancora di un paio di giorni e si rischia di chiudere i cantieri».

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