Sabrina Cottone
Detassare totalmente l'apprendistato, che è uno dei punti forti della formazione al lavoro della Regione Lombardia. È questo l'emendamento alla prossima manovra anticipato nella sede milanese di Forza Italia dall'ex ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, dalla responsabile scuola del partito, Elena Centemero, e dall'assessore regionale all'istruzione, Valentina Aprea. La Lombardia, definita da Aprea «patria dell'apprendistato» è la Regione che conta il maggior numero di apprendisti (75.051), secondo il rapporto Isfol del 2015. Seguono il Veneto con 52.063 apprendisti, il Lazio (44.365), l'Emilia Romagna (43.962), il Piemonte (35.915), la Toscana (34.561) e, ben distanziata, la Campania (17.566).
La scelta della Lombardia come luogo per dare l'annuncio è dovuta anche al fatto che Forza Italia la ritiene «un esempio» del sistema di alternanza scuola lavoro e di formazione. Nel 2017 ci sono 4,4 milioni di occupati. Un dato in crescita, 100 mila persone che lavorano in più che nel 2008, tanto più significativo perché è in controtendenza rispetto all'Italia, dove tra il 2008 e il 2017 si sono persi 300mila posti di lavoro, passando da 23 milioni 100mila occupati a 22 milioni 800mila del 2017.
Anche rispetto alle Regioni economicamente più forti dell'Ue, la Lombardia con il tasso di disoccupazione al 7,4% (fonti Eurostat del settembre 2017) è seconda solo al Baden- Wurttemberg, dove il tasso di disoccupazione è al 3,1%. Seguono Rhône Alpes (8,1%) e Catalogna (15,7%). La media dell'intera Europa è dell'8,6 e dell'Italia l'11,7%.
«È giusto l'obiettivo indicato dal governo di ridurre l'occupazione giovanile - ha osservato Gelmini - ma non si può ridurre questo a dei bonus a pioggia: il Jobs act sconsiglia di andare in questa direzione. È meglio che il bonus giovani non sia legato all'impresa ma al lavoratore». Il pacchetto di proposte azzurre include infatti la portabilità dei bonus, in modo che siano legati allo studente-lavoratore e non all'azienda. C'è poi il tema dell'automazione.
E Centemero è tornata su una battaglia già lanciata a livello regionale da Aprea: «Di fronte alla quarta rivoluzione industriale abbiamo bisogno di laureati nell'area Stem, cioè nelle materie scientifiche, ed è in questo che vogliamo investire fornendo competenze non solo teoriche. È un investimento che va fatto già alle medie, perché è a quell'età che si determina questo tipo di orientamento». «Con l'avvento dell'industria 4.0 bisogna fare attenzione alla formazione perché se non si accompagnano i giovani e anche i cinquantenni a mansioni ad alta competenza il rischio è che il lavoro diminuisca».
La Dote Unica Lavoro, strumento diretto a sostenere direttamente il lavoratore che ha perso l'occupazione, è tra i quattro progetti finalisti al Regio Stars Awards 2017 della Commissione europea.
Martedì si saprà se sarà il vincitore, è ancora possibile votarlo (www.regiostars.eu) come buona pratica e progetto innovativo finanziato dal Fondo sociale europeo nel settore formazione. Nell'attesa la foto dell'Aprea scorre sorridente sul sito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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