Le manovre di Calenda non turbano Fi e Lega

Salvini convinto: "Tante sinistre, noi compatti". E su Moratti: "Primi nei sondaggi con chiunque"

Le manovre di Calenda non turbano Fi e Lega

«Il dibattito su Terzi Poli, Quarti Poli, Renzi e Calenda appassiona poco me e gli italiani. Gente che passa, nell'arco di una settimana da viva di Maio ad abbasso di Maio, da viva Letta ad abbasso Letta fa pensare che ci siano idee un po' confuse a sinistra». Matteo Salvini arriva intorno alle 10.20 al canile sanitario gestito da Ats in via Aquila, a pochi metri di distanza dal Centro per i rimpatri di via Corelli. L'ipotesi di un'intesa tra Azione di Calenda (dopo lo strappo col Pd) e Italia Viva di Matteo Renzi per un'unica lista elettorale che rappresenti il Terzo Polo non lo turba. Dalla Lombardia, e in particolare dall'ex sindaco Gabriele Albertini che proprio il segretario della Lega un anno fa avrebbe voluto candidare contro Beppe Sala, domenica è partito un appello all'intesa Calenda-Renzi, esteso ieri anche a Giovanni Toti. Salvini non teme che l'eventuale lista centrista possa drenare voti alla coalizione, «il centrodestra è compatto, siamo sereni e tranquilli, aspettiamo il 25 settembre» chiude. C'è «un centrodestra compatto e ci sono almeno tre o quattro centrosinistra, ognuno sceglierà quello che gli pare. Calenda - ironizza - era alleato fino a domenica mattina con Di Maio e Speranza, al pomeriggio ha cambiato idea, magari lo farà ancora. La gente chiede serietà. Noi entro questa settimana chiuderemo il programma».

Salvini torna anche sulle Regionali del 2023, e stoppa le ambizioni di Letizia Moratti. Giorni fa è stato diffuso un sondaggio Winpoll che vedrebbe l'assessore al Welfare più «vincente» rispetto al governatore uscente. Ma Salvini puntualizza: «Tutti i sondaggi che ho visto danno il centrodestra vincente, con qualunque candidato. C'è un governatore in carica che si chiama Attilio Fontana, per me squadra che vince non si cambia. Siccome abbiamo lavorato in tutta Italia per unire il centrodestra mi auguro che nessuno divida il centrodestra». É la seconda volta che invia il messaggio a Moratti. Salvini visita con l'assessore regionale leghista Stefano Bolognini e la deputata Laura Ravetto il canile sanitario dove vengono curati animali feriti o maltrattati. Ci sono anche due gattini arrivati con una famiglia di profughi ucraini che non se ne potevano più prendere cura. «Siamo in agosto, come al solito ci sono abbandoni e maltrattamenti. Chiedo pene più severe».

Anche gli esponenti locali di Forza Italia non temono scossoni elettorali dal Terzo Polo o dalla corsa solitaria di Calenda. «Il metodo Draghi tanto sbandierato da Calenda si basa su concetti di coerenza e assunzione di responsabilità - ricorda il consigliere regionale Fi Giulio Gallera -. Aveva deciso di sottoscrivere l'alleanza con il Pd e di conseguenza con Sinistra Italiana, Verdi e con i fuoriusciti del M5s. Scelta che ha smentito cinque giorni dopo, dimostrando di non possedere né serietà né coerenza. I patti col Pd erano chiari dall'inizio, nulla è cambiato per giustificare un tale voltafaccia». Gli elettori moderati e liberali, sostiene Gallera, «puniranno l'incoerenza e la continua ricerca di notorietà di Calenda». Il capogruppo milanese di Fi Alessandro De Chirico boccia anche la mossa di Albertini: «Con il massimo rispetto per il sindaco più amato e rimpianto, di Milano, mi viene da chiedere se prima di lanciare l'appello per il Terzo Polo abbia chiesto a sua moglie (la battuta ricorda che Albertini motivò il rifiuto della candidatura a sindaco anche con il confronto in famiglia, ndr.). Il nostro elettorato - continua - non si farà abbindolare dalle sirene del terzo polo. Dopo la pantomima di Calenda è molto difficile che Azione in Lombardia e a Milano riesca a raccogliere consensi.

I milanesi sono pragmatici e i trasformismi non sono mai piaciuti». Tra l'altro ricorda che «Albertini, nel 2014 provò un esperimento simile candidandosi presidente della Regione con esiti assolutamente insoddisfacenti», incassò il 4,12% dei voti.

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