Non ci sono molte sorprese nella classifica dei signori delle preferenze. A dimostrazione che i pacchetti dei voti sono ancora abbastanza controllati dai partiti e dai signori delle tessere che di repubblica in repubblica continuano a controllare i flussi. A volare questa volta sulle ali del vento che soffia nelle vele del Pd è l'assessore Pierfrancesco Maran che, dopo aver ceduto al «gemello» Pierfrancesco Majorino la promozione al parlamento europeo, si prende una rivincita che gli spalanca le porte del parlamento (italiano) alla prossima tornata elettorale. Le preferenze per lui sono tantissime e adesso il problema è del (ri)sindaco Giuseppe Sala che non lo ama molto e tra le prime gatte da pelare avrà quella di trovargli una collocazione adeguata in giunta. Probabilmente cambiandogli la prestigiosa delega all'Urbanistica. Alle sue spalle, ma parecchio distanziata anzi doppiata, la vice sindaco Anna Scavuzzo. A seguire Lamberto Bertolè, Gaia Romani e l'assessore Marco Granelli le cui ciclabili non hanno evidentemente convinto nemmeno i «compagni» di partito.
Sul versante Forza Italia a staccare tutti è il bravo Marco Bestetti che, lasciata la presidenza del Municipio 7, sfidato l'ormai navigato capogruppo in consiglio regionale Gianluca Comazzi e il combattivo Alessandro De Chirico a cui ha giovato la spinta di Giulio Gallera. L'ex assessore al Welfare di Regione Lombardia che ha così verificato il suo consenso in città e all'interno del suo partito.
Nella Lega Silvia Sardone incassa un botto di preferenze, davanti a Pietro Marrapodi parecchio sostenuto dai colonnelli locali del Carroccio. Ottimi i risultati del giovane padano Alessandro Verri e della neofita della politica e presidente di Federfarma Annarosa Racca che fa un bel bottino di preferenze in accoppiata con il consigliere regionale Gianmarco Senna. Ottimo anche il risultato di Massimiliano Bastoni.
Il capitolo Fratelli d'Italia vede come previsto primeggiare un outsider come Vittorio Feltri che ora dovrà sobbarcarsi gli interminabili consigli comunali impegnati a decidere delle buche da risistemare. Anche se il suo obiettivo sembra piuttosto un seggio al parlamento romano non appena ci sarà una possibilità. Dietro di lui prova di forza dell'entrante Riccardo Truppo e dell'avvocato Chiara Valcepina che alla sua prima esperienza e nonostante la gogna mediatica a cui è stata sottoposta ha potuto rispondere con un grande exploit. Bene anche Andrea Mascaretti e Francesco Rocca.
Tragica la prestazione del Movimento 5Stelle che naufraga anche a Milano.
Prima nelle preferenze quella Elena Sironi che i militanti avevano scelto come candidato sindaco e che rischia di non entrare in consiglio vista la grama prestazione di Layla Pavone che era stata imposta dal dominus Giuseppe Conte. Buona la prova dello storico «verde» Carlo Monguzzi.
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