Cronaca locale

"Per la maratona di New York rimetto la fascia da capitano"

Il centrocampista guiderà il Team Milan nella 42 km: una sfida per far conoscere i progetti della Fondazione

"Per la maratona di New York rimetto la fascia da capitano"

Ora è una delle voci tecniche più apprezzate di Sky nelle giornate del campionato. Ma un capitano resta un capitano. Così Massimo Ambrosini, per anni cuore del centrocampo milanista, tra pochi giorni tornerà ad indossare maglia e fascia rossonera per guidare il Milan running team sui 42 chilometri e 195 metri della maratona New York. Una sfida tutta nuova, preparata per mesi e che domenica lo vedrà al via dal ponte di Verrazzano nel fiume dei 50mila iscritti alla 46ma New York City marathon

Niente calcio stavolta...

"No, niente calcio, corriamo e basta. Proveremo ad arrivare in fondo cercando di apprezzare quella che è una della maratone più affascinanti al mondo..."

Come è nata l'idea?

"É nata quando il Milan mi ha proposto di guidare un team rossonero a New York. Con noi ci sarà anche Max Brigante, grande tifoso e voce di punta di Radio 105, radio ufficiale del Club. Sarà una avventura che servirà a far conoscere tutti i progetti solidali legati alla Fondazione Milan..."

Quindi si rimette la maglia rossonera?

"Si, correremo con i colori sociali e al via domenica saremo in una ventina. Ma la una maglia è un'edizione speciale perchè sulle spalle ricorderà tutte le iniziative della Fondazione rossonera"

E questa è stata la scusa per rimettersi a correre?

"In realtà non ho mai smesso da quando due anni e mezzo fa ho finito di giocare"

Allora macinava chilometri a centrocampo...

"É stata sempre una delle mie caratteristiche quella di puntare moltissimo sulla corsa quando ero in campo. Faceva parte del mio ruolo anche perchè ho sempre avuto un buon rapporto con la fatica. Anche quando mi allenavo a Milanello correre mi è sempre piaciuto"

Ma ora è un'altra cosa

"Si, all'inizio era un modo per non star fermo e non ingrassare poi pian piano mi sono appassionato alla corsa perchè è un bel modo per non mollare e per restare in forma. La molla è stata quella lì, da lì è cominciato tutto"

Ed è tornata fuori l'anima agonistica...

"Più o meno, prima la sfida in campo era con gli avversari ora con me stesso. Dopo qualche tempo con alcuni amici mi sono iscritto alle dieci chilometri e poi anche alle mezze maratone. Su queste distanze mi piace mettermi alla prova e, seguendo anche le indicazioni del preparatore atletico che mi seguiva quando giocavo nel Milan, sono migliorato. E credo di poter fare ancora meglio".

Dove corre a Milano?

"Quasi sempre sul percorso del Parco Sempione che mi è comodo perchè vicino a casa mia. Quando invece devo fare allenamenti più lunghi mi piace molto andare al parco di Monza..."

Più duro allenarsi per un derby, un campionato o preparare una maratona?

"Sono due tipi di allenamenti completamente diversi, non si possono paragonare. E' un discorso che meriterebbe un approfondimento tecnico. Diciamo però che ora io corro perchè mi piace e perchè lo sport mi fa star bene"

Però lo sa che chi fa atletica pensa che in realtà i calciatori non facciano grandi sacrifici in allnamento...

"E non è vero per niente..."

Ma la maratona è una storia a sè, sa cosa l'aspetta?

"Sinceramente non lo so bene neanche io. Per me è la prima volta e a New York sarà un'emozione amplificata da ciò che questa gara rappresenta. So di sicuro che partirò con la sola idea di divertirmi"

Cosa le hanno raccontato...

"Ognuno racconta di questa corsa la sua emozione. La città, la gente, l'attesa. Che sto vivendo anche io e che, più si avvicina il giorno più cresce. Io spero di correre e arrivare al traguardo nelle condizione di poterla apprezzare tutta fino in fondo chilometro dopo chilometro"

Niente tempi e tabelle quindi?

"No, assolutamente no. M se arrivo sotto le quattro ore sono più che soddisfatto"

Sarà la prima e l'ultima?

"Non lo so. Quando ho cominciato a correre non avevo preso neppure in considerazione l'ipotesi di correre i 21 chilometri di una mezza maratona. Domenica a New York ne correrò una intera. Quindi il rischio che non sia l'ultima c'è..

."

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