Luca Pavanel
Il compositore Rossini, che fu chiamato pure il «Mozart italiano». Certi paragoni sono fatti così per farli, sono giochi da cruciverba, perché il «nostro» Gioachino (1792-1868), peraltro estimatore di Amadeus, di talento ne aveva di suo e da vedere. E Milano riguardo le celebrazioni per i 150 anni dalla sua morte, di certo non si è tirata indietro, anzi. Dopo diversi eventi a lui dedicati, compresa una mostra al Teatro alla Scala, adesso la città omaggia il Maestro del belcanto da Pesaro con un sonante «venerdì rossiniano», con altri eventi i giorni successivi. Figaro qua, Figaro là.
Se anche i numeri contano - oltre alla qualità massima che in questi casi è d'uòpo - si può dire che in città tre rappresentazioni ad hoc, in un sol giorno - quello di oggi - sono un discreto contributo, a cui si aggiunte un appuntamento domani. Calendario alla mano, c'è l'imbarazzo della scelta per stasera e si parte dalle voci. Proprio così: all'Auditorium in suo onore il Coro «Verdi», che tra l'altro festeggia 20 anni di attività. Sul podio dell'Orchestra il direttore Claus Peter Flor, per occuparsi «Stabat Mater» (in più «Trauer-Symphonie» n. 44 di Haydn). Un po' di storia. La creazione di questa opera si deve al prelato spagnolo don Manuel Fernández Varela, il quale essendo desideroso di possedere un manoscritto del maestro, pregò il musicista di volerlo accontentare. Rossini, che ben conosceva l'adattamento pergolesiano, d'altro canto non volle mai cimentarsi fino a quel momento nella composizione di una versione propria, ma non volendo deludere padre Varela, cedette alle sue insistenze. Dal suono liturgico al brio giovanile.
Ciò detto la mente non può non correre a «La cambiale di matrimonio» scritta dall'autore a soli 18 anni nel 1810. Un spettacolo in programma al Teatro Carcano di porta Romana (oggi, domani e domenica); in più «Les mots qui sonnent», due melologhi. Infine nella giornata ma non non per ultimo la messa in scena al Teatro Fraschini di Pavia del «Viaggio a Reims» (dalle ore 20.30), una produzione inaugurata al Sociale di Como i giorni scorsi, nell'ambito della Stagione lirica di opera Lombardia.
No, non c'è il tre senza il quattro, ma domani sera presso il Tempio Valdese di Milano (via Francesco Sforza. Dove è prevista la «Petite Messe Solenne» alle ore 20,30. Che viene intonata dal coro «Romano Gandolfi» diretto da Massimiliano Tarli. L'appuntamento apre la nuova stagione titolata «Musica al Tempio».
Altri luoghi e appuntamenti i giorni prossimi: Concerto a Casa Verdi (16 ottobre), stesso giorno alla Scala al piano Michele D'Elia, infine al Conservatorio la sua produzione strumentale (17 ottobre) e ancora la «Petite Messe Solenne» (18 ottobre).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.