Marcia a rischio caos. Il Comune avverte: "Non paghiamo i danni"

L'amministrazione mette le mani avanti e scrive: «Sollevati da ogni responsabilità»

Marcia a rischio caos. Il Comune avverte: "Non paghiamo i danni"

La marcia di sabato da una parte, i controlli di polizia dall'altra. Gli schieramenti si sono delineati in questo modo. A sinistra una miriade di sigle che aderisce alla marcia di sabato «20 maggio senza muri» e i sindaci che si apprestano a firmare il protocollo per l'accoglienza diffusa, proprio oggi in prefettura. Sul versante del centrodestra (tranne rare eccezioni) i sindaci che quel patto non vogliono firmarlo, anzi si apprestano a contestarlo, e i politici che chiedono controlli sull'immigrazione. Questo «bipolarismo», il presidente (leghista) della Regione, Roberto Maroni, lo sintetizza così, parlando della marcia che vedrà sfilare con tanto di fascia tricolore anche Beppe Sala: «Il sindaco dice che sarà un momento importante per la città? Per me lo è stata l'operazione anti-clandestini portata a termine in Stazione centrale dalle forze dell'ordine». «Ognuno è libero di manifestare il suo pensiero - ha aggiunto il governatore - purché lo faccia pacificamente. Quindi, nessun problema. Io però sto dalla parte della giustizia e della sicurezza».

Sulla manifestazione pacifica del pensiero si deve aprire un capitolo ad hoc. La delibera con cui la giunta ha assegnato il patrocinio gratuito alla manifestazione, infatti, contiene un passaggio che, a Palazzo Marino, ha sollevato stupore e perplessità: «La concessione del patrocinio al sopra citato evento - si legge - non comporta alcun onere di natura finanziaria o di altro genere a carico dell'Amministrazione comunale, la quale si intende quindi sollevata senza eccezioni o riserve da ogni forma di responsabilità per danno o altro che dovessero derivare a persone o cose in conseguenza o in dipendenza dello svolgimento dell'iniziativa».

Chi frequenta da anni il Comune, non ricorda una formulazione simile per eventi analoghi. Sembra proprio che, con questa inedita precisazione, il Comune abbia voluto escludere anche solo l'ipotesi di una responsabilità in caso di disordini. Politicamente parlando, non esiste delibera che possa sollevare il Pd dalla responsabilità di aver messo in piedi una manifestazione che, una buona parte degli aderenti vuole usare per contestare da sinistra proprio il Pd, «accusato» sostanzialmente di essere troppo vicino all'altra sponda, quei delle «retate» e dei controlli, la sponda della sicurezza insomma. Intanto fioccano le adesioni. Da tutto il mondo della sinistra, politica, sindacale, pacifista, terzomondista. Dal mondo delle Acli, dell'Arci. Dai centri islamici di mezza Italia. E, leggendo la delibera comunale, salta a gli occhi una curiosità ulteriore. A chiedere il patrocinio al Comune, è stata l'Associazione Energie sociali Jesurum, che si occupa di «diritti, assistenza familiare, politiche per l'infanzia, interventi assistenziali per la disabilità, ricomposizione del tessuto sociale e di produzione culturale e multirazziale».

Di JesurumLab, fra l'altro, si è parlato per il pacco dono che da qualche mese viene regalato ai neonati milanesi. Un dono del Comune che comprende un libro, «Da grande sarò me stesso», che racconta come «conoscendo il mondo e conoscendoti nel mondo, i tuoi personaggi cambieranno corpo, abito, giochi e tu, da grande, sarai te stesso». «Se pensiamo alle sigle della galassia musulmana che hanno aderito - commenta il consigliere comunale Matteo Forte - quella manifestazione è il saldarsi a sinistra di un'alleanza tra il laicismo intollerante al fattore religioso e l'islamismo politico.

Contraddittoria solo in apparenza, perché l'esasperazione sui diritti dell'individuo è il miglior cavallo di troia che l'islamismo politico utilizza per presentarsi col volto umano e accreditarsi nelle società occidentali».

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