Cronaca locale

Il mare di Cesenatico sbarca alla Torre Velasca

Dopo trent'anni al Portocanale, «Giuliano» porta il pesce dell'Adriatico anche a Milano

Michele Vanossi

Chi frequenta Cesenatico, la Romagna e apprezza il buon pesce conosce due realtà gourmand: il ristorante da Giuliano al Portocanale e Giuliano Bistrot. La storia imprenditoriale di questa famiglia capitanata da Liliana Succi (Executive chef, nella foto) inizia nel 1987 con un locale che oggi porta il fortunato brand (di livello) in varie città italiane sconfinando. Da ieri la famiglia romagnola è sbarcata a in piazza Velasca 4 per una nuova avventura enogastronomica con un locale che va ad aggiungersi agli altri due di Cesenatico. «Da Giuliano a Milano» (www.dagiulianofoood.it, tel 02/72095238 chiuso domenica) è dedicato soprattutto agli amanti del buon pesce e sarà per il 90% ristorante tradizionale e per il 10% bistrot, un mix delle due realtà romagnole. Si sviluppa su tre livelli con 200 coperti sotto l'insegna del cavalluccio marino di Cesenatico e in cucina la chef Liliana con le 13 persone della sua brigata. «Lo stile è quello dei ristoranti belli e di impatto dove tutti si trovano a loro agio», spiega Alessio Sassi.

Il menù cosa prevede?

«La nostra è una cucina artigianale caratterizzata da ingredienti di altissima qualità: il pesce arriva fresco ogni giorno dai nostri laboratori di Cesenatico. Tra le proposte il gambero al curry (un must della nostra cucina), ma anche la tartare di gamberi con riduzione al Sauternes, le alici marinate, il vapore del giorno, la giardiniera casalinga e i dolci. Non mancheranno comunque piatti di carne e vegetariani».

Perché proprio in zona Velasca? «Crediamo che questa zona del centro di Milano sia in netta espansione. Poi è frequentatissima anche all'ora di pranzo, per la quale abbiamo pensato ad una formula ad hoc. Proponiamo un piatto unico (da scegliere tra 36 portate) dolce, acqua e caffè al prezzo fisso di 20 euro a persona, oppure senza dolce a 17 euro».

Le vostre aspettative per la clientela milanese?

«Che apprezzi la qualità dei nostri piatti che sono il frutto di un lavoro fatto con passione, impegno, serietà e competenza; daremo il massimo! Portiamo a Milano i sapori del nostro mare e del mare in generale, la gente deve imparare ad andare a mangiare in posti belli spendendo il giusto, perlomeno questa è la nostra scommessa e la nostra mission».

Paura della concorrenza?

«Crediamo che ci sia spazio per tutti, soprattutto oggi che i ristoranti giapponesi e cinesi (che a volte non eccellono certo per qualità...) hanno una flessione».

La carta dei vini? «Un centinaio di etichette, di cui oltre dieci autoctone romagnole».

Il conto a cena?

«Tra i 45 e i 65 euro (beverage escluso) per antipasto, primo e dessert o primo, secondo e dessert».

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