Maroni e Formigoni, una zuffa al giorno: A colpi di «ignorante» e «dici stupidate»

Ha un nome faticoso e indigesto, eppure la macroregione, altro modo di dire il Nord, è uno dei tormentoni dell'estate politica lombarda. Fino a scatenare una vera e propria battaglia sulla primogenitura, se è verde o bianca, leghista, cattolica o entrambe.
Sono partite ricerche e rivendicazioni storiche, si è fatto il nome di Gianfranco Miglio, il costituzionalista ispiratore del Carroccio, ma anche del meno noto gruppo cattolico Cisalpino. Ragioni storiche o filologiche? La sostanza è politica e i due principali contendenti, Roberto Maroni e Roberto Formigoni, si sfidano per il ruolo di paladini del Nord.
«Macroregione del Nord avrà successo se seguiamo un percorso istituzionale, come noi proponiamo. Se prevalgono interessi di partito fallirà» scriveva su Twitter il presidente della Regione, Roberto Formigoni. E ancora: «Qualcuno sostiene che il padre della macroregione è stato Miglio. Errore! Primogenitura è del gruppo Cattolico Cisalpino nel 1945». A questo punto è intervenuto l'ex ministro dell'Interno, che già in passato aveva incalzato Formigoni sul tema. E a Twitter ha risposto con Facebook: «Formigoni sostiene che il padre della macroregione del Nord non è stato Gianfranco Miglio, ma il gruppo cattolico Cisalpino nel 1945. Non so chi sia il suggeritore del Celeste, ma gli consiglierei di informarsi meglio prima di dire certe stupidate. Fu proprio Gianfranco Miglio infatti, appena laureato in Giurisprudenza, a fondare il movimento Il Cisalpino».

Ribatte ancora Formigoni (dicendo a Maroni che rischia di fare la figura dell'«ignorante»): «Leader indiscusso del Cisalpino fu il professor Tommaso Zerbi». Quanto a Miglio, aderì «senza mai esserne leader». I cisalpini puntavano a un federalismo alla svizzera, ovvero a dividere l'Italia in tre Cantoni. Da qui la macroregione che tanto agita Maroni e Formigoni.

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