Mercoledì sarà a Roma a firmare la pre- intesa con il governo sull'autonomia. E forse si tratta del risultato più appariscente tra quelli presentati dal presidente della Regione, Roberto Maroni (nella foto), a Palazzo Lombardia, per il resoconto di fine legislatura. «Concludo in bellezza il mandato» ha detto. Gli ultimi colloqui sul filo tra Milano e Roma sono avvenuti ieri e l'appuntamento a Palazzo Chigi è fissato, insieme ai presidenti della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e del Veneto, Luca Zaia, per il 28 febbraio. Secondo Maroni, i punti più rilevanti del patto riguardano «la compartecipazione al gettito di uno o più tributi erariali» e l'introduzione dei «costi standard». Tra le materie per le quali la Lombardia ha chiesto l'autonomia, Maroni si è concentrato in particolare sulla sicurezza e la protezione civile.
Nell'elenco delle cose fatte, Maroni ha citato, tra i vari successi, i 40 dipendenti pubblici ogni mille abitanti, considerato un primato italiano, i tempi di pagamento record ai fornitori, il 40 per cento di risparmio sugli acquisti grazie ad Arca, la centrale unica acquisti,
gli investimenti del Patto per la Lombardia, 1,5 miliardi per Expo 2015. Maroni ha messo a confronto i suoi due incarichi di governo: «È più impegnativo fare il governatore della Lombardia che il ministro dell'Interno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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